Scoperta la luce 'superfluida'
Attraversa qualsiasi materiale
Unaltro ‘super' entra nella lista degli effetti straordinari della fisica: laluce superfluida, capace di attraversare materiali semi-opachi, vetri scalfiti,cristalli e sospensioni come la nebbia. La sua esistenza è stata appenadimostrata a Parigi grazie alla collaborazione tra Iacopo Carusotto, del centroBEC di INFM-CNR di Trento, il gruppo teorico di Cristiano Ciuti all'Universitàdi Paris 7, e il gruppo sperimentale guidato da Alberto Bramati ed ElizabethGiacobino presso il Laboratoire Kastler Brossel dell'Università Paris 6.Per individuarla, hanno utilizzato una luce, e un bersaglio dafarle attraversare. L'ideadi questa nuova luce è tutta italiana e risale a cinque anni fa grazie a unlavoro di Carusotto e Ciuti. Nel suoviaggio attraverso l'aria e i materiali più vari, la luce comune viene deviatae dispersa, come quando si trasforma in arcobaleno, alla fine di un temporale. Laluce superfluida invece, come predetta da Carusotto e Ciuti, è in grado diattraversare qualsiasi materiale senza la minima difficoltà: i fotoni che lacompongono, infatti, interagiscono tra loro in maniera talmenteforte che la luce stessa comincia a comportarsi come un vero e proprio fluido. Pertestare la ‘luce superfluida', gli scienziati si sono messi a caccia di unaluce capace di attraversare un materiale opaco senza la minima dispersione odistorsione. Iprimi esperimenti - La luce usata nelle ricerche è un laser altamente stabile,mentre il bersaglio è un piccolissimo semiconduttore di arsenuro di gallio,capace di far passare la luce ma le cui imperfezioni normalmente la degradano.I parametri della luce sono stati variati secondo le indicazioni dei fisiciteorici, modificandone il colore e l'intensità, finché la luce superfluida èapparsa proprio come predetto: il laser ha attraversato il semiconduttore – chefino a poco prima ne degradava il fascio – senza la minima interferenza: uncomportamento che non era mai stato osservato in precedenza.“I comportamenti superfluidi hanno unastraordinaria importanza teorica e pratica – commenta Iacopo Carusotto - bastipensare ai magneti a superconduttore che sono alla base dell'acceleratore LHCdi Ginevra. E così per la luce superfluida si possono prevedere giàapplicazioni brillanti: una luce capace di attraversare indisturbata unmateriale può portare a enormi benefici nello sviluppo delle fibre ottiche (chesono valse al loro inventore, Charles Kao, il Nobel per la Fisica 2009). Epotrebbe permettere non solo il trasporto dell'informazione, come attualmenteaccade, ma anche la sua elaborazione: enormi quantità di dati potrebbero esseretrattate in via ottica da chip ottico-elettronici, a velocità impossibili perl'elettronica attuale. Nuovi chip velocissimi, ma capaci anche di risparmiaremolta energia rispetto agli attuali. Un risparmio piccolo in proporzione, maenorme se si pensa che ogni giorno sono miliardi i chip utilizzati al mondo,tra computer, telefoni, televisori e automobili”.