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Brasile travolto da un cocktail di virus, allarme globale: si rischia una nuova pandemia

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Col nuovo cocktail di virus in arrivo dal Brasile il rischio di una nuova pandemia è praticamente dietro l'angolo. A preoccupare è innanzitutto la Dengue, con 1,3 milioni di contagi, 330 decessi accertati e 767 morti sospette su cui indaga il Ministero della Salute; a seguire ci sono Zika e Chikungunya, che stanno ricominciando a diffondersi dopo un periodo di apparente quiete. L'allarme, comunque, non interessa solo il Brasile ma anche l'Argentina. E adesso il timore è che presto possa essere coinvolta pure l'Europa

In effetti, come il Covid ci ha insegnato, la diffusione di un virus non è poi così complicata. Anzi. Basta un viaggio all'estero. Proprio per questo, sono stati attivati i controlli negli aeroporti, in aggiunta all'obbligo di disinfezione degli aerei. I virus che preoccupano oggi sono trasmessi tutti dalla zanzara Aedes aegypti. La situazione è così critica che a San Paolo è stato dichiarato lo stato di emergenza, dopo 138.259 casi di Dengue, 31 decessi e 122 morti sospette. Lo stesso è avvenuto anche negli stati di Minas Gerais, Rio de Janeiro, Brasilia, Acre, Goiás, Espirito Santo e Santa Catarina. Il numero di contagi nei primi due mesi del 2024 in Brasile è disastroso: l'aumento rispetto allo stesso periodo del 2023 è del 390%.

 

 

 

A confermare l'alto rischio di importazione di questi virus in Italia è il virologo Fabrizio Pregliasco: "Questo numero di casi è solo la punta di un iceberg di una situazione più ampia". Secondo l'esperto, i casi registrati in Veneto, nel Lazio e in Lombardia hanno "evidenziato che purtroppo la nostra zanzara tigre, diventata ormai una delle dominanti, ha la capacità di diffondere la malattia". Per riconoscere la Dengue, bisogna fare attenzione ai sintomi, che variano a seconda che si tratti di Dengue classica o emorragica. Nel primo caso l'infezione si manifesta dopo un periodo di incubazione di 3-15 giorni, con febbre anche fino ai 40°C, brividi, cefalea e sudorazione profusa. Quella emorragica, invece, provoca trombocitopenia, deplezione di liquidi e manifestazioni emorragiche sotto forma di petecchie, ecchimosi, epistassi, perdita di sangue dalle gengive, ematemesi e melena. E, se non trattata, può anche portare alla morte. 

 

 

 

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