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Marea nera, ecco il piano per salvare le tartarughe

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Per salvare i cuccioli dal greggio che contamina la costa, le uova saranno trasferite in una località protetta

Eleonora Crisafulli
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La cosiddetta marea nera, l'enorme quantità di greggio che si riversa da mesi nel Golfo del Messico, ha provocato un enorme disastro ambientale. A farne le spese sono anche alcune specie già a rischio che popolano le acque del mare. Tra queste le tartarughe, minacciate dal petrolio che sta contaminando la costa. Per salvare i cuccioli dal pericolo incombente, è stato avviato nei giorni scorsi un progetto che prevede il trasferimento delle uova di tartaruga marina in una località protetta della Florida. Henry Cabbage, della Commissione per la tutela della flora e della fauna in Florida, ha spiegato che ricercatori hanno già cominciato a dissotterrare le uova che si trovano sulle isole Panhandle. Da lì le uova saranno portate a Cape Canaveral. Una volta nati, i cuccioli di tartaruga saranno lasciati liberi nell'oceano Atlantico. Secondo Cabbage, se le uova dovessero essere lasciate nel Golfo del Messico "il rischio è che i piccoli di tartaruga possano essere trascinati dalla corrente verso la macchia di petrolio" sarebbe altissimo. Le uova saranno raccolte tre volte a settimana fino a novembre.

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