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Tumore, il batterio che può sconfiggere la malattia: l'ultima frontiera

di Redazione sabato 11 ottobre 2025

2' di lettura

Nell'universo della ricerca oncologica, ogni nuova scoperta è un tassello prezioso. Ma quella appena pubblicata su Cell Systems potrebbe rappresentare molto di più: un possibile punto di svolta. Un gruppo di scienziati ha infatti individuato una molecola prodotta da specifici batteri presenti nei tumori del colon, il 2-metilisocitrato (2-MiCit), capace di frenare la crescita del cancro e potenziare l’efficacia della chemioterapia. Una prospettiva che apre nuove strade per la medicina di precisione e per lo sviluppo di terapie più mirate e durature.

La scoperta arriva da un team internazionale guidato dai ricercatori dell’MRC Laboratory of Medical Sciences dell’Imperial College di Londra e dell’Università di Colonia, che hanno identificato nel 2-MiCit una sostanza chiave con notevoli proprietà antitumorali, efficaci contro differenti tipi di cellule cancerose.

Per arrivare a questi risultati, gli studiosi hanno utilizzato un innovativo sistema di screening su larga scala, analizzando migliaia di condizioni sperimentali in C. elegans, un minuscolo verme nematode ampiamente impiegato per lo studio dei processi biologici di base. È stato così che hanno scoperto come alcune specie batteriche – tra cui Escherichia coli – siano in grado di produrre il 2-MiCit in ambienti tumorali, aumentando al contempo l’efficacia del farmaco chemioterapico 5-fluorouracile (5-FU).

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Il 2-metilisocitrato si è rivelato un acido carbossilico capace di interferire con il metabolismo delle cellule tumorali, rendendole più vulnerabili ai trattamenti. I test condotti sia in vitro, su cellule umane, sia in vivo, su modelli animali di cancro al colon-retto (in particolare nella Drosophila), hanno confermato il potenziale terapeutico della molecola.

“Abbiamo osservato che 2-MiCit ha ridotto significativamente il numero di focolai tumorali disseminati e aumentato la sopravvivenza degli animali”, hanno spiegato gli autori dello studio, sottolineando come la sostanza possa contribuire a rallentare il processo con cui le cellule tumorali si diffondono in altri organi.

Gli esperimenti hanno inoltre rivelato che il 2-MiCit agisce bloccando un enzima mitocondriale chiave nelle cellule cancerose. Questo blocco provoca danni al DNA e attiva una serie di meccanismi che limitano la proliferazione tumorale, dando vita a un attacco su più fronti che indebolisce le cellule malate e amplifica l’efficacia della chemioterapia.

“La combinazione – hanno osservato gli studiosi – si è rivelata significativamente più efficace nell’uccidere le cellule tumorali rispetto a entrambi i composti singolarmente". Insomma, una nuova frontiera. Una nuova speranza nella battaglia contro i tumori.

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