Slovenia: catturato il responsabile delle cyber truffe
Il nome in codice del pirata informatico è Iserdo. Avrebbe provveduto alla creazione di network infettati in grado di mandare in stallo le reti
Avrebbe creato un virus con cui circa 12milioni di computer sarebbero stati trasformati in "zombie" secondo gli ordini dei malintenzionati. Con questa accusa è stato arrestato, nella giornata di oggi, Iserdo, un pirata informatico, dalla Polizia slovena, sulla base delle indagini condotte dall'Fbi statunitense e dalle forze dell'ordine spagnole. Iserdo avrebbe messo in funzione un "botnet", avrebbe quindi provveduto alla creazione di un network di pc, tutti infettati da un "worm" o un "trojan" - un "cavallo di Troia"- in grado di mandare in stallo intere reti. A partire dagli anni 2007-2008, i botnet avrebbero messo in stato d'allarme il settore della sicurezza dei sistemi informatici. Oltre la metà delle aziende, inserite nella lista delle mille compagnie più importanti, come riportato dalla rivista "Fortune", hanno infatti visto i loro computer divenire infettati e una quarantina delle principali banche mondiali hanno subito la medesima sorte. Il pirata- non è stato diffuso il vero nome- ha 23 anni ed è stato fermato a Maribor, in seguito anche ai diversi interrogatori della Polizia slovena, datati alla scorsa settimana. L'arresto di Iserdo è arrivato 5 mesi dopo che la Polizia iberica aveva scoperto un' imponente cybertruffa, arrestando 3 persone che utilizzavano il cosiddetto "Mariposa botnet", attraverso cui riuscivano a rubare tutti i dati delle carte di credito. Jeffrey Troy, Vice Direttore della "Divisione Cybercrimine" dell'Fbi, ha dichiarato che l'arresto del pirata informatico rappresenta "un'operazione importante perché mette finalmente fuori gioco colui che avrebbe potuto aggiornare il virus". Troy, inoltre, ha annunciato che sono attesi ulteriori stati di fermo tra la Spagna e la Slovenia. Secondo le informazioni raccolte, Iserdo avrebbe venduto il "pacchetto con il virus" per creare reti di computer "zombie". Il costo dell'operazione si aggirava attorno ai 500 dollari per la versione base, fino ai 1.300 per le versioni più aggiornate. Le indagini sui botnet sono particolarmente complicate proprio perché i pirati esperti sono facilmente in grado di dissimulare la fonte di partenza dell'infezione della rete di computer coinvolta. Ancora oggi, per esempio, non è stato individuato chi ha prodotto il virus "Conficker", che ha infettato tra 3 e 12milioni di pc che girano su sistema operativo "Windows" di Microsoft. Il botnet- la rete di computer-zombie- è ancora attiva e gli esperti guardano con preoccupazione agli sviluppi: oltre a essere impiegato per truffe, potrebbe infatti diventare anche una "cyber-arma".