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Frontiera rivoluzionaria nella terapia del diabete

La tecnologia Ambulatory Glucose Profile (AGP) consente un nuovo approccio e un maggior controllo della patologia. A tutto vantaggio dei pazienti e dei medici
di Maria Rita Montebellisabato 15 marzo 2014
Frontiera rivoluzionaria nella terapia del diabete

3' di lettura

Ad oggi è il software più avanzato che riassume sistematicamente i dati standardizzati sulla glicemia, raccolti in più giorni e li visualizza graficamente, permettendo di leggere costantemente ed in tempo reale i valori glicemici, consentendo l’individuazione delle più piccole anomalie nel metabolismo, senza doversi ‘pungere’ costantemente, come avviene oggi. Quindi offre un quadro immediato sulla giornata del paziente, raccogliendo i dati completi e le tendenze glicemiche; comporta un vantaggio per il medico che ha a disposizione una tipologia di analisi più vicina alle condizioni del paziente. Infatti l’accesso a questo tipo di esame facilita il dialogo medico-paziente e agevola la terapia e la gestione del diabete. I dati del glucosio sono rilevati in modo continuo per 14 giorni, tempo necessario per predire l’andamento glicemico nei successivi 30 giorni. Questa nuova tecnologia sarà in commercio in Europa entro la fine del 2014. In tema di diabete nonostante siamo di fronte ad una patologia cronica e irreversibile, i progressi ottenuti dalla tecnologia negli ultimi 20 anni di ricerca, hanno portato notevoli benefici per le chi ne soffre – solo in Italia si contano oltre 3 milioni di pazienti – anche se resta una malattia ancora da sconfiggere. “Un fatto è certo – sostengono gli esperti – oggi esistono molti più strumenti sui quali fondare nuove decisioni terapeutiche”. “Negli ultimi 20 anni sono stati compiuti molti passi avanti nella cura di questa patologia – ha detto Salvatore Caputo, Presidente di Diabete Italia – nonostante ciò il diabete rimane una malattia che va ad incidere sulle abitudini e sul vissuto quotidiano di chi ne è affetto. Infatti, il paziente diabetico deve continuamente controllarsi sia rispetto alla propria alimentazione sia all’attività fisica svolta, oltre a dover instancabilmente porre attenzione ai livelli di glicemia attraverso un monitoraggio e un autocontrollo costante”. “Nel nostro Paese la qualità di vita delle persone con diabete è molto migliorata a livello assistenziale, tuttavia molti sono i passi ancora da compiere per un corretto approccio alla gestione della malattia, soprattutto per quanto riguarda l’autocontrollo. Fondamentale al proposito è l’educazione terapeutica utile non solo a promuovere uno stile di vita sano e corretto della persona con diabete, ma anche a sottolineare il ruolo centrale dell’automonitoraggio della glicemia per un miglior controllo della malattia. Un aiuto, certamente, possono darlo anche nuove tecnologie e innovazioni che vengano incontro ai nostri bisogni” – ha aggiunto Egidio Archero, Presidente dell’Associazione Italiana Diabetici (FAND). L’indagine Doxa. I risultati di una ricerca quali-quantitativa, promossa da Abbott e realizzata da Doxa Pharma, condotta su un campione di 600 persone con diabete di Tipo 1 e Tipo 2 insulino trattati in Italia, Francia e Germania per valutare i loro bisogni e diversi aspetti del diabete sono stati presentati ieri a Milano. Ne è emerso che per oltre il 40% degli intervistati italiani la gestione del diabete è limitante per varie ragioni: dover tenere sottocontrollo l’alimentazione (44%), dover assumere insulina (42%) e dover misurare la glicemia (29%). C’è da parte dei pazienti una consapevolezza dei rischi del diabete, tuttavia sono poco inclini al monitoraggio glicemico: il 71% lo fa al massimo 3 volte al giorno (in Germania il 49%, 4 volte al giorno); inoltre il 47 % degli intervistati percepisce la puntura al dito come un impedimento al controllo costante della glicemia. Tutti i pazienti lamentano una carenza nelle tecnologie a disposizione e la maggior parte di loro vorrebbe un dispositivo di controllo che gli rendesse più liberi di affrontare con serenità la patologia. Emanuele Bosi del Dipartimento ‘Endocrinologia e Diabetologia’ dell’Università Vita-Salute, S. Raffaele di Milano ha detto: “L’AGP e l’innovativa tecnologica dei sensori di Abbott consentiranno un più avanzato approccio sistematico e rappresenteranno la prossima nuova frontiera nella gestione del diabete. Siamo di fronte ad una svolta epocale nella terapia del diabete che ci consentirà di controllare meglio la patologia che rappresenta ancora un problema di salute pubblica non risolto”. (GIOIA TAGLIENTE)