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Gasparri a Bertolaso: "Caro Guido puoi perdere anche col Camerun e la Corea"

Matteo Legnani
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Neanche il tempo di accettare la candidatura a sindaco di Roma, che su Guido Bertolaso è cominciato a grandinare. E mica da sinistra. Ma da destra, ovvero da chi dovrebbe sostenere l'ex capo della Protezione civile nella sua corsa al Campidoglio. Certo, un po' è stata colpa sua. Perchè mettersi a parlare di "rom vessati" non è quel che si aspettano dal loro candidato gli elettori di centrodestra. E ancor meno quelli della Lega. Apriti cielo: Salvini lo ha stangato e Berlusconi è dovuto intervenire a sedare le acque all'interno della peraltro precarissima coalizione. Il quotidiano La Repubblica di ieri riporta, a seguire, le parole di uno scocciato Bertolaso, che a Berlusconi avrebbe parlato senza usare mezze misure: "Stavolta mi difendete, perchè io ho fatto marcia indietro e ho accettato la candidatura solo perchè ero il candidato di tutti, è chiaro che Salvini vuole farmi fuori ma non l'avrà vinta e dovrai dirglielo tu" scrive il quotidiano diretto da Mario Calabresi. A breve giro, però, sul caso è intervenuto anche il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri. Uno la cui ironia tagliente è meglio non solleticare. E che ieri s'è premurato di incontrare Bertolaso per dargli qualche "dritta". "Vedi Guido - gli avrebbe detto - qui non siamo alla finale Italia-Brasile, siamo ancora al girone di qualificazione e anche il Camerun può darci dispiacere e la Corea del Sud". Cioè, attento a quel che dici in pubblico, d'ora in poi. Ai lettori il compito di associare Camerun e Corea a uno degli avversari dell'ex capo della Protezione civile.

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