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Molestie sessuali, la società di Harvey Weinstein verso la bancarotta

Eliana Giusto
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La Weinstein Company dichiarerà il bancarotta, secondo quanto riportato dai media statunitensi. "Pur riconoscendo come questo esito sia estremamente sfortunato per i nostri dipendenti, i nostri creditori e ogni vittima, il board non ha scelta se non quella di perseguire l'unica azione percorribile per massimizzare il valore residuo dell'azienda: un ordinato processo di bancarotta", spiega il cda della compagnia in una dichiarazione citata dal Los Angeles Times. La stessa frase viene riferita anche dal New York Times, ed entrambe le testate parlano di un fallimento delle trattative tra l'azienda e il gruppo degli investitori guidato da Maria Contreras-Sweet, che sarebbe stato pronto a rilevare la Weinstein Company per una cifra che - stando ai report - sarebbe stata intorno ai 500 milioni di dollari, prima che il procuratore generale di New York avviasse una azione legale contro Weinstein, suo fratello e la società per paura che l'imminente vendita potesse lasciare la vittime degli abusi e delle molestie sessuali di cui è stato accusato lo stesso produttore - che al momento non risulta comunque imputato di alcun crimine - senza un adeguato risarcimento.

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