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Alessandro Sallusti contro Marco Travaglio: "Lui è il Do Nascimento del M5s"

Andrea Tempestini
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"Altro che pericolo fascismo. Qui siamo alle prese con problemi ben più seri che non affondano le radici nella storia ma nella cronaca, sia politica che meteorologica". Esordisce così Alessandro Sallusti nel suo editoriale su Il Giornale: nel mirino ci finisce la sindaca di Roma: "Sì - continua -, questa volta l'incapacità di Virginia Raggi e dei grillini ha colpito duro anche fuori la Capitale, paralizzando l'intero servizio dei trasporti pubblici nazionale. E immaginiamo sarebbe potuta andare anche peggio se la stessa Raggi fosse stata in plancia di comando a dirigere le operazioni". Leggi anche: Sallusti confessa il suo primo voto: "Un po' mi vergogno..." E dopo aver elencato tutti i disastri commessi dalla Raggi da che è stata eletta sindachessa di Roma, Sallusti sposta il mirino sul direttore del Fatto Quotidiano: "Per questo mi viene da ridere a leggere e sentire Marco Travaglio sostenere che i grillini 'sono un po' pasticcioni ma dai, mettiamoli alla prova'. Alla prova? Qui è scaduta - oltre al prodotto - pure la garanzia. Chiunque li abbia provati - sottolinea Sallusti - sta facendo valere la clausola sul diritto di recessione dal contratto elettorale". L'affondo, poi, si fa ancora più pesante: "Certo, ci sono ancora tante persone ignare che li aspettano come i salvatori. Mi ricordano i seguaci di Wanna Marchi e dei suoi unguenti miracolosi, garantiti dal suo Marco Travaglio dell'epoca, tale Mario Pacheco do Nascimento, l'intellettuale della compagnia: 'Metteteci alla prova', diceva in tv. Si trattò - conclude Sallusti - di 'abuso di credulità popolare, lo stesso reato che oggi andrebbe contestato ai vertici grillini e ai loro cantori".

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