Gonzalo Higuain, perché ha tirato il rigore contro la Juventus? Gennaro Gattuso, come tutti i mister...
Sarebbe facile parafrasare Francesco De Gregori: «Gonzalo, non aver paura di tirare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore». Purtroppo, però, l'errore dal dischetto contro la Juve è costato molto al Milan e all'argentino, espulso per nervosismo dopo lo 0-2. Un cartellino rosso pesante in ottica Champions League, dato che dopo la sosta il Diavolo dovrà andare in casa della Lazio a giocarsi il quarto posto (biancocelesti a +1 per ora). Proprio lo stop del campionato spinge a rimuginare su quello che poteva essere e non è stato. Innanzitutto, la scelta di Higuain di voler tirare a tutti i costi strappando il pallone dalle mani di Kessie. La voglia di rivincita è comprensibile, meno l'aver sottovalutato i pericoli di sfidare un ex compagno. «Tira sempre da quella parte», ha confessato Szczesny nel dopo partita. In questo caso, il passato juventino del Pipita si è rivelato un doppio punto debole. Eppure non è la prima volta che Higuain sciupa una grande occasione dal dischetto. Il conto complessivo recita sei occasioni fallite su 18 in Serie A (66,6% di realizzazione). Leggermente meglio il totale in carriera con otto errori su 27 tiri (70%). Leggi anche: Higuain, la vera ragione dell'espulsione: scandalo a Milan-Juve? Era capitato l'anno passato contro il Tottenham: doppietta dell'argentino nei primi minuti dell'andata degli ottavi di Champions League, con il secondo gol proprio su rigore ancora incrociando il destro. Lloris tocca, ma non respinge. Pochi minuti dopo il bis dal dischetto, il portiere francese non si muove e Gonzalo, dopo qualche passo di troppo in stile “Zaza agli Europei 2016” , spara sulla traversa. Da lì comincia la rimonta dei londinesi che trovano il 2-2 obbligando la Juve all'impresa esterna al ritorno (1-2). Ancor più pesante fu l'errore che costò al Napoli l'accesso alla Champions League al termine del campionato 2014/15. Si giocava proprio contro la Lazio negli ultimi 90' di Serie A: doppio vantaggio degli ospiti al San Paolo, Higuain la riacchiappa con una doppietta e dagli 11 metri ha la palla del 3-2 che varrebbe il quarto posto. Tiro alto e Napoli in Europa League con il 2-4 finale. Quella fu la ciliegina di una stagione terribile con quattro errori su nove tentativi. Purtroppo per Gonzalo, non era finita lì quell'annata: poche settimane dopo sarebbe arrivato il terribile bis, in finale di Coppa America contro il Cile. La palla volò via sopra la porta e il trofeo sfuggì dalle mani all'Argentina. Nel 2015/16, la stagione dei 36 gol per l'argentino, ci fu invece un altro replay di quanto visto a a San Siro contro la Juventus: sul 3-1 in casa dell'Udinese, il Pipita conscio di aver perso lo scudetto rimedia un'espulsione per doppio giallo, poi perde la testa e mette le mani sul petto dell'arbitro prima di venir portato via dai compagni. Il verdetto è di quattro giornate di stop, poi ridotte a tre. Il Milan spera di non dover aspettare tanto, vista l'assenza di insulti a Mazzoleni («fischi sempre a me, il labiale»): dopo la Lazio, Parma, Torino e Bologna sono gare in cui servirà il vero Higuain. Meglio se lontano dal dischetto. di Francesco Perugini