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Occhi degli ambientalisti puntati sulle europee, ma poco rilievo a temi 'green'

L'80% della normativa ambientale è decisa dall'Ue e influenza direttamente la vita quotidiana di tutti i cittadini

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Roma, 28 apr. - (Adnkronos) - Occhi degli ambientalisti puntati sulle elezioni europee, visto che l'80% della normativa ambientale è decisa dall'Ue e influenza direttamente la vita quotidiana di tutti i cittadini: dall'acqua al cibo all'energia. L'Italia, con 73 deputati, dopo la Germania è il Paese più rappresentato nel Parlamento Europeo, quindi un voto italiano che sia espressione di una nuova coscienza ambientale può fare la differenza, come dimostrano alcuni risultati ottenuti negli ultimi anni, come il voto del Parlamento per far cessare la pesca eccessiva, o il divieto sull'importazione illegale di legname. Eppure i temi della green economy e dell'ambiente "nel panorama italiano non ci pare che abbiano molto rilievo - dichiara all'Adnkronos Stefano Lenzi, responsabile relazioni istituzionali del Wwf Italia - elemento che mostra una certa discrasia con la sensibilità a livello comunitario e con il fatto che, negi ultimi 20 anni, l'Unione Europea ha avuto la leadership sui temi ambientali, leadership che non dobbiamo perdere e che queste elezioni devono confermare, oppure si verrà a creare una frattura rispetto alla sensibilità dei cittadini". Secondo i dati Eurobarometro, infatti, il 95% dei cittadini europei ritiene che proteggere l'ambiente sia importante e l'81% appoggia la normativa ambientale quale strumento per aiutare a risolvere questi problemi. Una sensibilità diffusa che i cittadini dovrebbero poter far valere quando, dal 22 al 25 maggio, saranno chiamati a rinnovare il Parlamento Europeo, unica istituzione europea eletta direttamente dai cittadini, i cui 751 membri dovranno affrontare anche una serie di politiche e tematiche ambientali fondamentali per creare un'economia innovativa, assicurare posti di lavoro e proteggere ambiente e salute. Per questo, il Wwf ha lanciato la campagna "Creare una nuova Europa per il Pianeta" rivolta a tutti i candidati e ai cittadini invitando gli eurocandidati di tutti gli schieramenti politici a firmare il proprio impegno per l'ambiente sulla piattaforma www.wwf.it/elezionieuropee. "Dal 7 aprile ad oggi - commenta Lenzi - per l'Italia abbiamo avuto un centinaio di adesioni". Le più numerose arrivano dai candidati a "L'altra Europa con Tsipras", Pd, M5S, Scelta Europea, Green Italia, "ma ci auguriamo di averne altre, è possibile firmare il proprio impegno fino al 25 maggio". Firmando, i candidati aderiscono ad un Manifesto che contiene 28 proposte e, soprattutto, a 9 priorità ambientali che costituiscano "un impegno di legislatura per chi sarà eletto": affrontare il cambiamento climatico, passare a un'economia efficiente nell'impiego delle risorse, fermare la perdita di biodiversità, incoraggiare consumi più sani, equi e sostenibili, assicurare acque pulite e salubri, salvaguardare l'ambiente in modo da garantire il benessere umano in tutto il mondo, bloccare il commercio illegale di legname e fauna selvatica, garantire un'agricoltura sostenibile, ripristinare gli stock ittici. L'insediamento del prossimo Parlamento Europeo coinciderà con la fase di implementazione di una serie di riforme delle politiche europee. Saranno riviste e attuate legislazioni fondamentali per l'ambiente, fissati nuovi obiettivi per il 2030 su clima ed energia e negoziati nuovi obiettivi internazionali su clima e ambiente. La leadership europea in campo ambientale non è scontata e deve essere consolidata e rilanciata in vista anche degli importanti appuntamenti che durante il Semestre di Presidenza italiana della Unione Europea dovranno essere affrontati. In particolare il summit sul Clima convocato il 23 settembre 2014 a New York dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, in apertura dell'Assemblea generale che discuterà dei nuovi Obiettivi per lo sviluppo sostenibile, la Cop12 sulla biodiversità in Corea del Sud ad ottobre 2014, la Cop 20 sul clima in Perù a dicembre in preparazione della Cop 21 di Parigi del 2015. Ed è necessario anche prendere atto di alcuni dati che riguardano le tematiche ambientali in Europa. Si parla di "perdita di biodiversità" che in Europa 'costa' 450 miliardi di euro l'anno, senza contare la decimazione e il rischio estinzione di alcune specie. Ma anche dello stato di salute delle nostre acque: si prevede che solo il 52% di fiumi, laghi e coste europee raggiungerà il "buono stato ambientale" nel 2015, ma la Commissione Europea stima che se tutti gli specchi d'acqua europei raggiungessero un "buono stato ambientale" entro il 2015, il totale dei vantaggi economici potrebbe essere valutato sino a 37,3 miliardi di euro l'anno. Secondo dati forniti dal sistema delle dogane, il commercio illegale di animali e piante è valutato in 7,8-10 miliardi di dollari l'anno e la Ue resta uno dei mercati più importanti per il traffico illegale di specie selvatiche, sia come mercato di destinazione finale che come zona di transito. Altra questione da mettere tra le priorità. E poi l'energia: raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici per il 2020 consentirebbe di creare 5 milioni di nuovi posti di lavoro, mentre ridurre la nostra dipendenza da combustibili fossili consentirebbe alla Ue di risparmiare fino a 500 miliardi di euro l'anno, oggi destinati all'acquisto di combustibili fossili importati, e raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica europei per il 2020 porterebbe ad un ulteriore risparmio di 200 miliardi di euro.

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