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Economia dell'usato, ecco quanto risparmia l'ambiente

AdnKronos
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Roma, 19 lug. - (AdnKronos) - Comprare e vendere usato, generando un circolo virtuoso che allunga la vita degli oggetti, che impatto effettivo ha sull'ambiente? Un risparmio di 21,5 milioni di tonnellate di CO2 soltanto nei 10 principali Paesi in cui opera Schibsted attraverso le sue piattaforme (Francia, Spagna, Norvegia, Finlandia, Ungheria, Marocco, Brasile, Messico, Italia e Svezia). Grazie agli oltre 8 milioni di utenti unici mensili che utilizzano Subito per vendere e comprare online, solo in Italia sono state risparmiate 4,5 milioni di tonnellate. Acquistare e comprare beni usati non è quindi solo un modo per fare buoni affari arrivando a guadagnare mediamente 1.030 euro (come evidenziato dall'Osservatorio Second Hand Economy condotto da Doxa per Subito) ma è anche un gesto di responsabilità nei confronti dell'ambiente che prende il nome di Second Hand Effect. Partendo dal presupposto che acquistare un oggetto usato significa non produrne uno nuovo e non dismettere lo stesso, eliminando le emissioni di Co2 e il consumo di nuovi materiali, Schibsted con l'Istituto Svedese di Ricerca Ambientale (Ivl) ha analizzato per il terzo anno consecutivo l'impatto dell'economia dell'usato, dimostrandone l'effetto positivo sul nostro Pianeta. Soltanto in Italia gli utenti di Subito hanno risparmiato nel 2017 4,5 milioni di tonnellate di CO2, pari a 4,4 milioni di voli andata e ritorno Roma-New York o a 12 mesi senza traffico nella città di Roma, alla produzione di quasi 7 miliardi di kg di pasta, alla produzione e al riciclo di 65 milioni di biciclette, 18 milioni di divani, 12,4 miliardi di bottigliette di Coca-Cola da 200ml, 329 milioni di sneakers o ancora 16,6 milioni di laptop. Oltre alle 4,5 milioni di tonnellate di CO2, grazie all'economia dell'usato sono state risparmiate ben 245.927 tonnellate di plastica, con cui si potrebbero produrre 4,6 miliardi di bottigliette Pet da 2 litri oppure 34,7 miliardi di buste di plastica, 1,6 milioni di tonnellate di acciaio, equivalenti a 428.861 container, o ancora a 153.830 tonnellate di alluminio che corrispondono a 10,3 miliardi di lattine. “Ogni giorno, solamente su Subito, circa 50.000 italiani contribuiscono alla Second Hand Economy, quell'economia dell'usato che in Italia vale 21 miliardi di euro, ovvero l'1,2% del Pil. Ogni volta che qualcuno di noi compra o vende usato compie un ‘piccolo gesto' importante per il futuro di tutti, perché concorre a ridurre il nostro impatto ambientale, concretamente. Nel 2017, 18 milioni di ‘piccoli gesti' hanno risparmiato all'ambiente 4,5 milioni di tonnellate di CO2 immesse in atmosfera: un grande risultato che ci rende orgogliosi e che soprattutto vogliamo renda orgogliosi tutti i nostri utenti” commenta Melany Libraro, ceo di Subito. Proprio per dare valore a ogni singolo gesto, restituendo agli utenti la misura dell'impatto ambientale della loro compravendita, Subito ha sviluppato un sito dedicato al Second Hand Effect, dove trovare il risparmio di CO2 per gli oggetti più comunemente comprati e venduti sulla piattaforma, insieme alla classifica delle regioni e delle città più virtuose e al report completo sul risparmio generato da Subito e dalle piattaforme del gruppo Schibsted. Entrando nel dettaglio del nostro Paese, Subito, guardando al numero di oggetti venduti sulla propria piattaforma, ha calcolato quali siano le regioni in cui sono state risparmiate più tonnellate di anidride carbonica e quindi quali siano le più virtuose. Prima tra tutte la Campania con 709.279 tonnellate di CO2 risparmiate, ovvero il 15,8% del totale. Sul secondo gradino del podio troviamo i lombardi con 654.540 tonnellate (14,6%) e al terzo il Lazio con 437.898 (9,8%). Chiudono la top 5 l'Emilia Romagna con 406.328 (9,1%) e il Veneto con 402.454 (9%). Anche a livello di province la Campania si conferma la più green grazie al primo posto di Napoli, unica città del Sud presente nelle prime cinque, che ha risparmiato 516.776 tonnellate di CO2. Seguono Roma con 345.856, Milano con 228.124, Torino con 213.419 e infine Bologna con 161.389.

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