"La Rai non deve fare ascolti"Prima gaffe del direttore Bignardi
Non è mai stata ossessionata dagli ascolti Daria Bignardi. Ce ne siamo accorti un po' tutti leggendo i nano-share delle sue Invasioni barbariche. Ma il fatto che le sue prime parole da direttore di rete siano appunto "bisogna uscire dalla logica degli ascolti" fa abbastanza impressione se si pensa che va a dirigere una rete importante e competitiva come Raitre. Mah. Missione culturale - "Uscire dalla logica dell'ascolto a tutti i costi", ha detto l'ex conduttrice, "La Rai non è nata per questo motivo. Da bambina volevo fare la scrittrice, non pensavo di fare televisione nella mia vita, ma lavorando proprio a Raitre, nella redazione a Milano, Italia mi sono innamorata di questo mestiere. Forse non sono proprio adatta a condurre i programmi, ma mi sento a mio agio come autrice o a condurre i gruppi". Vero, lo dimostra la sua fallimentare esperienza come direttrice del magazine Donna, chiuso poco dopo il suo arrivo. "La Rai è più di una azienda, è una missione culturale", ha aggiunto, "siamo di fronte a qualcosa che sta cambiando. Non ho mai avuto un'azienda così". Queste le parole della giornalista durante la conferenza stampa di presentazione dei nuovi direttori di rete. "Io sono una bambina degli anni Sessanta, sono cresciuta con Rischiatutto", ha aggiunto, annunciando la nuova versione del format condotto da Fabio Fazio, suo compagno di scuderia (del manager Beppe Caschetto). Flop - "Quella degli insuccessi è una leggenda metropolitana. Guardate le medie di rete, le Invasioni barbariche hanno fatto il 4% da sempre", ha detto la giornalista. Renziana? "L'ultima volta nell'ultima intervista insieme non l'ho trattato benissimo, vedetevi quell'intervista e ditemi se mi si può dare della renziana. Sono veramente delle sciocchezze. Giudicateci alla fine del mandato di tre anni".