Sinistra e tv

Rai, il piano del Pd: Floris su Raiuno (per far fuori Vespa)

Giulio Bucchi

  di Andrea Valle In attesa di sapere quale destino li attende una volta ascesi al Colle, i vertici del Partito democratico non tengono le mani in mano. Anzi, si danno da fare per occupare tutti gli spazi disponibili, in particolare in Rai.  Dunque via con le pressioni e il lavoro dietro le quinte per garantirsi il monopolio dell’informazione. L’idea del Pd, come raccontava ieri Marco Castoro su LaNotiziagiornale.it, è quella di garantirsi una prima serata di tutto rispetto. Di più: la più importante del palinsesto di Viale Mazzini. Il piano, per cui i vertici del partito si sarebbero già mossi, è di portare Ballarò nel prime time di RaiUno. Il programma di Giovanni Floris, ovviamente graditissimo ai democratici e a loro segretario, diventerebbe quindi la punta di diamante sulla rete ammiraglia.  A quanto pare ci sarebbe anche la disponibilità del direttore di RaiUno Giancarlo Leone e del direttore di RaiTre Andrea Vianello. Toccherà al direttore generale Luigi Gubitosi decidere. Stando alle voci che circolano per i corridoi di Viale Mazzini, il dg non sarebbe affatto sfavorevole. Anche perché è rimasto orfano di sponsor politici di peso. Piazzato al vertice della tivù pubblica dal governo Monti, dopo la batosta elettorale subìta da Scelta civica e dai sostenitori dei tecnici si trova sprovvisto di sostenitori con le spalle larghe. Ecco perché le sirene piddine potrebbero  trovare terreno facile.  Ma che cosa comporterebbe lo spostamento di Ballarò sul primo canale? Bruno Vespa rimarrebbe al suo posto, in seconda serata. Ma certo ne uscirebbe depotenziato, poiché la «terza camera» diventerebbe a tutti gli effetti quella di Floris. RaiTre invece avrebbe bisogno di un nuovo programma informativo di prima serata.  E qui spunta l’ipotesi che lo spazio sia occupato da Gerardo Greco, attuale conduttore di Agorà (programma portato al successo da Andrea Vianello, che con Gubitosi ha ottimi rapporti).  Per la verità, un test è già stato fatto nelle scorse settimane, mandando Greco e e Agorà in prime time. I risultati in termini di ascolti, tuttavia, non sono stati particolarmente esaltanti. Ma, a quanto pare, non sono i risultati a interessare alla dirigenza della Rai, quanto la copertura politica. Non è un caso, infatti, che Gubitosi si opponga al passaggio in prima serata del talk L’Ultima Parola condotto dal nostro editorialista Gianluigi Paragone. Una trasmissione che continua a viaggiare in doppia cifra quanto ad  ascolti, ma viene confinata dopo le undici del venerdì sera. Motivo? Al vertice di Viale Mazzini non ne vogliono sapere di programmi che punzecchino la Casta, come ha fatto quello di Paragone negli ultimi mesi. Molto meglio mandare avanti altri format, più graditi agli amici e meno fastidiosi.