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Concerto Springsteen, iniziato il processo

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Il manager italiano è accusato di disturbo alla quiete pubblica per il concerto del 2008 a San Siro

Eleonora Crisafulli
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«La casa, i vetri e i lampadari tremavano e mi è venuto un attacco di panico, perché soffro di problemi di cuore. Ho chiamato l'ambulanza». A provocare il «rumore spaventoso» e tanto malessere è stato il cantante Bruce Springsteen durante il concerto del 17 maggio 2008 a San Siro. Secondo quanto ricostruito dal pm di Milano, Giulio Benedetti, quella sera la performance dello statunitense terminò 22 minuti oltre l'orario fissato, sforando anche i limiti dei decibel: il regolamento dell'Asl milanese stabilisce che i concerti del Meazza non superino 78 dB. Claudio Trotta, il manager italiano di Springsteen, è stato accusato di disturbo della quiete e inosservanza dei provvedimenti dell'autorità pubblica. Il processo è iniziato oggi alla decima sezione penale di Milano. Un comitato di cittadini che abitano vicino allo stadio si è costituito parte civile. Davanti al giudice sono stati chiamati a testimoniare alcuni anziani che hanno definito il trambusto «un vero e proprio terremoto». Per la prossima udienza, fissata per il 17 maggio, è stato chiamato a testimoniare anche l'assessore comunale Giovanni Terzi, che all'epoca dei fatti aveva la delega ai Giovani e al Tempo libero. L'assessore è stato citato come teste anche in un altro processo che vede imputato il promoter Vittorio Quattrone, per i concerti di Lenny Kravitz e dei Subsonica del 14 e 18 luglio 2008 all'Arena Civica di Milano, terminati oltre l'orario stabilito.

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