Auto-censura

Luca Bizzarri, la rivelazione scomoda: "Una battuta greve sulla Schlein..."

A tutto campo. Senza filtri e senza nascondersi dietro a nulla. Sale in cattedra e vuota il sacco Luca Bizzarri, il Luca di Luca e Paolo, l'inossidabile coppia di comici che, ora, vediamo a DiMartedì, il programma condotto da Giovanni Floris il Martedì sera su La7. E Bizzarri, per inciso, sarà anche tra i protagonisti della nuova serie di Lol, lo show comico in onda su Prime Video a partire da domani, giovedì 9 marzo.

Tra i concorrenti c'è anche il suo "socio", Paolo Kessisoglu. E Bizzarri spiega: "È anche questo aspetto risulta essere divertente. Abbiamo calcolato di fare delle cose insieme mentre ognuno si è preparato dei pezzi all’insaputa dell’altro".

 

Dunque, si lancia in una riflessione politica. Gli ricordano che è stato apostrofato sia come fascista, sia comunista. E Bizzarri afferma: "La grande differenza tra destra e sinistra è che la sinistra ride quasi esclusivamente di se stessa mentre la destra non ne è capace. Credo dipenda dal fatto che non ci sono — non dico comici — ma anche rappresentanti di destra che prendono in giro i loro capisaldi, che rimangono patrimoni intoccabili. E questo essere così aziendalisti è l’aspetto che forse gli fa vincere le elezioni".

Interessante la battuta su Carlo Calenda, leader di Azione e del Terzo Polo: i due parlavano, erano piuttosto vicini, tanto che Calenda gli affidò per un giorno il suo profilo Twitter. Ma Calenda, si sa, ha un caratterino niente male. E insomma, la rottura. Cosa è successo? "Si è dimostrato il politico più incazzoso. Ora non mi segue più. Non è più mio amico, si è comportato come fanno i 16enni. Però ho ancora la password del suo profilo, potrei entrare e ri-seguirmi, ma non lo faccio", scherza Bizzarri. 

 

Infine, uno schiaffo al politicamente corretto. Ne sente la pressione? Cambia le cose? "Un po' sì - ammette Bizzarri -: è brutto che non si possano fare più le battute gravi. A DiMartedì ne avevo una sulla Schlein che mi faceva tanto ridere, solo che era greve... Ho pensato: ma perché mi devo far rompere le scatole per una battuta? L'ho tolta, anche se con una certa disperazione", ammette e conclude Luca Bizzarri.