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Alessandro Demichelis, "sei troppo sexy e noi ti cacciamo"

Marco Rocchi
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A Pechino Express ci è andata e nel frattempo è pure tornata. Ma per ora l’avvocata Alessandra Demichelis,nota alle cronache mondane per una personalità spiccatamente fuori dagli schemi, rischia di non poter tornare in Tribunale. Almeno non indossando la toga per i prossimi quindici mesi. Tutto per qualche foto sexy pubblicata dalla donna sul suo profilo Instagram. La decisione a carico della legale vip 34enne è stata presa dall’Ordine degli Avvocati di Torino. Che assieme alla sentenza ha emesso con nettezza anche la motivazione: aver violato il codice deontologico sui doveri di dignità e decoro che per i principi del foro riguardano anche la vita privata. Una decisione dura, quella del consiglio disciplinare dell’Ordine degli Avvocati torinesi che tuttavia non è ancora esecutiva. Dovranno passare sessanta giorni entro i quali la Demichelis non intende certamente restare mani in mano, anzi annuncia battaglia. E magari qualche altra posa osé per sfidare ulteriormente colleghi e soloni del suo ordine professionale.

TANTI GRATTACAPI
«Andrò al consiglio nazionale forense, se servisse fino in Cassazione» fa sapere parlando un po’ alle agenzie di stampa e un po’ sui social che tanti grattacapi hanno già provocato all’avvocatessa fin troppo libertina, almeno secondo il consiglio disciplinare e anche secondo altri colleghi che non hanno esitato a puntare il dito. «Togliere il lavoro per un anno e tre mesi a una ragazza di 34 anni solo per delle foto su Instagram, nel 2023, mi sembra assurdo», ha fatto sapere rispondendo a caldo al provvedimento, pronta a lanciarsi contro il moralismo inattuale che a suo giudizio regna tra le toghe. Un muso a muso che tuttavia non arriva a freddo sulla scrivania della scollacciata professionista forense. Poco prima che venisse resa pubblica la notizia della messa in mora della Demichelis, lei continuava palesemente a provocare a suon di pose più che di carta bollata. In una foto nella quale mostrava le terga è una t-shirt in stile Ferragni-sanremese sulla cui schiena campeggiava l’invito inequivocabile: «Sentiti sospesa».

 


Detto, fatto verrebbe da dire, a carico della Demichelis che, infatti, in merito alla decisione non ha perso occasione di rintuzzare la polemica ogni volta che ha potuto e, ovviamente, anche a caldo. «Da tempo è diventata una questione di principio: davvero se sei avvocato non puoi pubblicare video o foto? Ma stiamo scherzando?». In fondo tra gli obiettivi primari della Demichelis non c’era quello di ammiccare ai guardoni del web e dei social, quanto, a suo dire raccontare, anche se non soprattutto per immagini, «un avvocato e la sua vita».

TESTA BASSA
Ora attanagliata dalla paura di diventare povera per questo provvedimento da lei ritenuto arbitrario se non del tutto ingiusto attacca a testa bassa, soprattutto perché a suo dire: «Ci sono colleghi che hanno condanne penali pendenti e che sono stati sospesi per 2-4 mesi. Io quindici per delle foto». La fame per la fama insomma. Tanto costa l’esser famosi, politicamente scorretti e un po’ smutandati. Val la pena ricordare, infatti, che la legale finì nel ciclone anche prima della messa in onda di Pechino Express quando, a proposito di fame, aveva fatto saper sempre di non avere troppa empatia per i poveri che, anzi, avrebbero anche potuto «bruciare all’inferno». Frasi paradossali e sicuramente sopra le righe. Tanto quanto l’avvocatessa glam che pare, in mezzo a cotanta esposta femminilità, non ami la declinazione al femminile di quella che, tra una foto e un reality, dovrebbe restare la sua professione principale. Se non ora, almeno espiata la sospensione di quindici mesi. Durante i quali chissà quali altre sorprese la Demichelis vorrà regalarci. 

 

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