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La nuova Rai è sempre più donna: le regine dei palinsesti

Daniele Priori

La Rai è sempre più donna. Ci sono conduttrici che vanno, come Serena Bortone (Oggi è un altro giorno) e Monica Giandotti (Agorà) sulle cui sorti tuttavia non c’è ancora una definitiva chiarezza. E conduttrici che vengono o tornano, le cui identikit si vanno giorno dopo giorno sempre più definendo. Nomi di un certo rilievo e dei quali da molto tempo si fa un gran parlare come quello dell’illuminatissima Paola Ferrari, pronta a tornare in vesti stavolta non sportive. Per l’ex volto di punta di RaiSport, infatti, sarebbe allo studio una trasmissione dedicata a tematiche sociali da collocare su RaiDue. Così come Monica Setta, a quanto si dice sponsorizzata alla grande dal leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, che punta a uno spazio di approfondimento con ottima collocazione nel palinsesto. Più di una voce la vorrebbe addirittura sostituta naturale proprio della Bortone nel contenitore pomeridiano feriale di RaiUno. Ancora, pronta a passare da RadioRai alla tv, l’ex Miss Italia, Manila Nazzaro.Come pure lanciatissima verso il prime time, dopo il grande successo in terza serata del suo Ciao Maschio, ci sarebbe anche l’ex ministra, ormai affermatissima anchor woman, Nunzia De Girolamo che nei mesi caldi, per condurre la versione estiva de La Vita in Diretta, dovrà rinunciare addirittura alle ferie.

VOLTI NUOVI
Nomi e volti nuovi che la neonominata governance di Mamma Rai, ovvero la coppia Roberto Sergio, amministratore delegato, e Giampaolo Rossi, dg, manderanno di fronte agli obiettivi delle telecamere e ai microfoni dei giornalisti il 7 luglio, giorno di presentazione dei mai così attesi palinsesti Rai per la prossima stagione televisiva. Una svolta decisa ma al tempo stesso gentile, quella in corso a viale Mazzini, in barba a chi continua a soffiare sulla fiamma di un clima da epurazione che non c’è. Una tv di Stato che, improvvisamente, proprio grazie alla forza delle tante donne in azione, pare essere diventata pluralista per davvero. Proprio come la strana ma bella congiuntura astrale che in pochi mesi ha portato due ragazze alla guida del Governo e del principale partito di opposizione. Sono pronte ad essere straconfermate, infatti, le voci di professioniste di razza e non certo assimilabili all’attuale maggioranza di governo, quali quelle di Bianca Berlinguer che resterà alla guida della sua Cartabianca al martedì sera o Lucia Annunziata, già presidente Rai e direttrice del Tg3, da diversi anni ormai giornalista di riferimento dell’approfondimento giornalistico che non riposa nemmeno la domenica pomeriggio. Prima solo In mezz’ora, adesso Mezz’ora in più dove al chiacchiericcio politico si aggiunge il racconto e il confronto su temi legati all’attualità.

 


CONFERMATISSIMA
Confermatissima (e ci mancherebbe) anche Federica Sciarelli che con il suo Chi l’ha visto? continua a centrare ascolti record. Nella puntata di mercoledì sera ha vinto il derby in casa Rai battendo addirittura il programma in onda nella prima serata di RaiUno. Non mancherà lo spazio per le Belve di Francesca Fagnani, nella scorsa stagione approdato in prima serata su RaiDue. Fagnani oltre ad essere autrice ormai cult di un genere che, almeno in Italia, è solo suo, in Rai si è segnalata come autentica traghettatrice naturale della televisione generalista sul web e sui social dove è letteralmente regina incontrastata. Risultando super popolare sia tra quelli che la guardano nello schermo tv, sia per chi la condivide sullo smartphone. Meno bipartisan il clima attorno all’ex “ballerina” Luisella Costamagna sul cui nome si starebbero fronteggiando i veti di M5S e Lega. Ma anche nelle curve che ancora risultano un po’ più a gomito, la Rai pare abbia abili donne alla guida delle quali giovarsi, come la capo staff del nuovo ad, Paola Marchesini e, udite udite, la presidente draghiana, Marinella Soldi, non ancora in scadenza, e risultata decisiva proprio nel voto in cda sulla nomina di Sergio. Come dire: ci voleva la Meloni per dar vita a un’inedita pax muliebris in casa Rai. E sia.