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Al Bano, "il gesto di Berlusconi quando è sparita Ylenia"

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Al termine di un emozionante B Day, sul palco della grande festa-ricordo per Silvio Berlusconi, a Paestum, dove il Cavaliere e fondatore di Forza Italia è stato ricordato per la ricorrenza del suo 87esimo compleanno, è spuntato anche Al Bano.

The Voice di Cellino San Marco, con panama bianco d’ordinanza e occhialini ottagonali che sono da sempre il suo marchio di fabbrica, ha intonato la canzone che, nel 1967, fu il pass per proiettarlo in modo definitivo nello show business. Un inno di pace e di amore che proiettó l’allora 25enne Al Bano nel gotha della grande canzone popolare italiana. Il titolo del brano, un crescendo rossiniano che cambia tonalità più volte, è Nel sole. E venerdì sera è stata la colonna sonora di un momento elettrizzante che ha scosso l’intera platea dell’hotel Ariston, a Paestum. Un brano potente, sostenuto dalla voce tonitruante del cantante che, in un clima divenuto più festaiolo che toccante, ha poi duettato con Katia Ricciarelli, Rita Dalla Chiesa e un divertito Antonio Tajani, sulle note di Felicità. Attimi che avrebbero fatto molto felice il Cavaliere.

 

 

 

RE MIDA

Abbiamo raggiunto Al Bano dopo la serata di Paestum per scoprire che l’ammirazione verso Berlusconi è sincera, traspare dalle sue calde parole: «Sono stato molto felice di aver cantato per Silvio, per i suoi familiari e per tutte le persone che gli hanno voluto bene perché lui ha voluto bene a tutti, vip e persone di tutti i giorni», ha detto. «Nella sua incredibile vita è stato un imprenditore immenso, lo definirei il Re Mida del ventesimo secolo, tutto quello che Silvio toccava diventava oro. Nel settore dell’edilizia, in quello finanziario e bancario, assicurativo, pubblicitario... Quando ha creato Canale 5 ha fatto tremare la Rai e l’anno in cui rilevó il Milan ha generato un terremoto in ambito calcistico perché diede vita a una delle squadre più forti e belle di tutti i tempi. È stato un fuoriclasse».

 

 

 

Ma c’è un aspetto particolare di Berlusconi che lo lega al cantante pugliese. Ricordando la tragica scomparsa della figlia Ylenia, avvenuta nel 1994, Al Bano ci ha ricordato quando il fondatore di fondatore di Mediaset e Forza Italia lo contattò privatamente per offrirgli un sostegno personale. «Era un uomo generoso e fu vicino a me e Romina in quel periodo difficile. Mi ha chiamato chiedendomi se avessi bisogno del suo jet privato per gli spostamenti tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove si persero per sempre le tracce di mia figlia».

 

PAROLE GIUSTE

In quei tragici giorni Al Bano venne contattato da Berlusconi: «Si faceva vivo tutti i giorni e trovava sempre le parole giuste, profondamente colpito dal dramma. Grazie al suo appoggio mi recai negli Stati Uniti e lasciai le altre due figlie in un collegio in Svizzera, lontano dalle angosce di quei momenti. Realizzai di come Berlusconi fosse di una persona veramente speciale perché io non gli avevo chiesto nulla sin dall’inizio, fu lui a farsi vivo per Ylenia e a sostenermi». Un altro ricordo di Al Bano riguarda Berlusconi uomo di televisione: «Mi stimava parecchio e, una sera, durante una cena bacchettó me e Romina perché eravamo spesso ospiti in Rai e meno in quelli di Mediaset. Ci disse: per caso avete problemi con qualcuno dei miei dirigenti? Controllava tutto del suo mondo».

Al Bano è rimasto molto colpito, al ritorno da Paestum, anche per le sciocche polemiche che hanno colpito Giancarlo Giannini. L’attore che ha proposto, recitandolo con voce teatrale, il bel discorso che Berlusconi tenne al Congresso americano nel 2006: «Chi ha criticato Giannini deve vergognarsi. Una roba indecente. La libertà di dire o ricordare qualcosa di importante, come era quel discorso pieno di concetti intelligenti e di passaggi romantici come quello con cui Silvio ricordava suo papà, è sacra. Assurdo che qualcuno abbia strumentalizzato quel gesto e, addirittura, stigmatizzato. Assurdo e decisamente triste, Silvio, perdona loro». Così parlò Al Bano Carrisi, da Cellino San Marco, Puglia. 

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