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Marino Bartoletti lascia senza parole: "Quanto mi resta da vivere, ecco le statistiche"

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"Sono stato molto fortunato". Si definisce così Marino Bartoletti. Il giornalista e conduttore televisivo torna a parlare del tumore che lo ha colpito e che, fortunatamente, "è stato preso in tempo, ma devo la mia vita a persone che sapevano terribilmente il fatto loro". Un periodo tutt'altro che semplice, comunque, in cui ha anche iniziato a pensare alla morte e a cosa arriverà dopo: "Scrivo tanto del paradiso che comincio a pensarci seriamente. Mi piace immaginare che ci sia un aldilà in cui si può star bene e trovare le persone che abbiamo amato".

Eppure - prosegue raggiunto dal Corriere della Sera - "le statistiche Istat mi concedono ancora 8 anni e mezzo di vita e spero che siano anni sereni e fertili come adesso: dopo la Partita degli dei (il suo ultimo libro, dedicato a Gianluca Vialli, ndr) devo cominciare a pensare al Festival degli dei". Oltre alla tv, Bartoletti non rinnega la sua parentesi politica. Anche se tiene a precisare che "non è stata politica, il mio amore disarmato per Forlì mi ha portato a fondare una lista civica: ho preso il mio 36% e sono stato per 4 anni il consigliere comunale più presente. Portai un linguaggio nuovo. Alla fine mi concessero l’onore delle armi".

 

 

Altra passione, quella per lo sport. La storica firma del giornalismo sportivo italiano sofferma in particolare su Diego Armando Maradona. Alla domanda a chi è più legato tra Maradona, Platini, Zoff, Scirea e Paolo Rossi, Bartoletti spiega: "Forse quello che ho amato di più per la sua fragilità è Maradona: lo conobbi durante i Mondiali del 1978 in Argentina, a cui lui non partecipò; lo ritrovai nel 1984 in una tournée della Nazionale di Bearzot a New York e gli portai la maglia del Napoli per fare lo scoop, dato che era in procinto di lasciare Barcellona. Nacque un’amicizia molto importante".

 

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