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"Gioco sporco" sbanca l'Auditel: lo strano caso di Maradona e Senna

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Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo

(“Gioco sporco”) Il mito di Diego Armando Maradona a più di 3 anni dalla morte non tramonta. Oggi ci sono Messi, Ronaldo, Mbappé, ma il “Pibe de Oro” resta un punto fermo, lo si vede anche dagli ascolti tv. Martedì in seconda serata Italia 1 mandava in onda la replica di Gioco sporco dedicato ai misteri che ancora avvolgono le sue ultime settimane di vita. 400mila spettatori e il 12.3% di share e, ripetiamo, era la replica della prima tv trasmessa il 22 febbraio. Ma cos’ha di così affascinante Maradona? Se lo domandano anche i big player pubblicitari.

Oltre alla genialità calcistica, attrae la sua storia controversa tra donne, figli extramatrimoniali, storie di droga e non ultima la passione per Che Guevara e Fidel. Stupisce la massiccia platea di millennial: 20/24 anni al 13.5% e 25/34 al 15% di share. Un mito che non muore mai, proprio come quello di Ayrton Senna, leggendario pilota di Formula 1 scomparso il 1° maggio 1994 a seguito delle ferite riportate in un incidente a Imola, durante il Gran Premio di San Marino, al quale sarà dedicata la puntata di Gioco sporco di stasera con testimonianze di tre persone che quel tragico pomeriggio erano lì: l’ex pilota Nicola Larini, che in quel GP arrivò secondo con la Ferrari, Domenico Salcito, allora Direttore del servizio medico dell’Autodromo di Imola che estrasse Senna dall’abitacolo, e Angelo Orsi, fotografo di Autosprint e amico di Senna.

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