"Cosa ne penso dell’invito di Gino Cecchettin sul limitare i testi misogini? Mi dispiace, ma io su questa cosa sono assolutamente in disaccordo. Non abbiamo mai crocifisso Dario Argento quando in ‘Suspiria’ parlava di ammazzare le bambine. Né nessuno ha mai immaginato di ammazzarne perché ha visto il film". Così Enrico Melozzi, celebre direttore d’orchestra e artista, parlando con i cronisti nel backstage del Concertone del primo maggio a Roma.
"Per me l’arte deve rimanere fuori dai dibattiti politici", ha continuo l’artista, sottolineando come, per parlarne con la giusta autorevolezza, "bisognerebbe avere anche la preparazione artistica". Melozzi ha però ammesso: "Mi rendo conto che il problema c’è e comunque nella trap il problema non sono i testi, ma gli arrangiamenti, la musica viene fatta in maniera pornografica".
Il direttore d’orchestra specifica come anche in alcuni celebri testi dei Beatles si parla di femminicidi, ma “i Beatles sono i grandi” e sono intoccabili. Melozzi lancia quindi un suggerimento: "Lasciate stare l’arte, perché è ridicolo che in 'Shining' di Kubrick una donna viene inseguita con un’accetta, è un’opera d’arte. Però se in una canzone si dice putt*** è una tragedia. È una grandissima speculazione".