Sergio Caputo uno e trino. Ovvero con un repertorio di spettacoli che può triplicarsi. Cose che capitano solo a chi, come il cantautore romano, ha mille e una storia da raccontare. Il maestro Caputo, infatti, dopo una lunga esperienza americana, in California, ormai da anni vive in Francia ma torna in Italia con piacere per riportare la sua musica. È capitato due anni fa per festeggiare i 40 anni della sua evergreen Sabato italiano, accadrà di nuovo da domani quando, nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorim Parco della Musica di Roma, prenderà il via il tour che prende il nome dal suo primo album live del 1987 Ne approfitto per fare un po’ di musica. E ci sarà modo (e date) per ascoltarlo anche in formazione trio dove la libertà, grazie alle improvvisazioni jazz, ha ancora più spazio per esprimersi.
Maestro, il suo tour italiano riparte di sabato sera. E come poteva non essere così?
«In realtà è una bella casualità questa partenza di sabato che non capita sempre... Poi ripartiamo da Roma, la mia città, per cui ci tengo particolarmente».
Sarà una tournée dalle due anime. Può spiegarci perché?
«Perché portiamo in giro uno spettacolo musicale che di fatto sarà il seguito dell’omaggio al Sabato italiano. Ci mancavano alcune città da incontrare e non abbiamo voluto mancare l’appuntamento. Il repertorio è ricco di brani molto amati e così è nato uno spettacolo in più».
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Quando il commissario Auricchio (Lino Banfi) - nel film cult Fracchia la belva umana - intona «Non sono frocioooon...Che Italia si aspetta di trovare in questo nuovo tour?
«Un’Italia e un pubblico anche giovane, nonostante il calo delle nascite. Ormai io come altri artisti, dai Rolling Stones in giù, ci troviamo ad affidare le nostre carriere nelle mani di persone che per lo più non erano nemmeno nate quando abbiamo iniziato. Ma si sono messe al passo. Si sono dovuti laureare in caputologia» (Ride).
Come si spiega la resistenza al tempo del suo spensierato Sabato italiano?
«Perché di sabato, anche se uno i problemi magari se li porta dietro comunque, ma resta lecito anche dimenticarsene un po’... È un singolo che fa parte di una carriera con 19 album. Anche se ormai il concetto di album è superato».
In che senso?
«Anch’io ho imparato a produrre un singolo ogni mese e mezzo due e poi vedere come va... È prevalsa la logica che aveva intuito Steve Jobs quando ha inventato l’iPod. Per cui puoi pure fare un album ma poi la gente si scarica il singolo che preferisce...».
È un bene o un male?
«Purtroppo ormai la musica e il mondo dei media in generale inseguono solo chi ha milioni di follower, non chi fa questo mestiere sul serio. Per cui prendono piede quelli che usano la musica per andare a fare altro: la collezione di magliette o cose simili. Tutto questo è drammatico. Ucciderà la musica...Anzi la faranno fare, come sta già avvenendo, all’Intelligenza Artificiale».
E gli “spiriti liberi”, come si definisce lei stesso, che destino avranno?
«Una vita molto complicata perché è sempre più difficile pensare con la propria testa. Oggi tutto è manipolato, a partire dall’informazione. Leggevo che i vertici della Bbc si sono dimessi perché avevano letteralmente falsificato un discorso di Trump. Questa è la società che ci aspetta, una società dove tu puoi riportare in vita Marilyn Monroe e farle cantare un pezzo di Vasco Rossi. Siamo un periodo di transizione che è davvero assai complesso...».
Lei ha vissuto in America. Che idea si è fatto di Trump?
«Parta dal presupposto che la maggior parte delle cose che dicono su di lui non sono vere. Detto ciò, credo che per giudicarlo ci vorrà ancora tempo. Ma il problema principale dovrebbero porselo i democratici che non riescono a trovare candidati adatti. Basti pensare a Biden che era già scarso come vicepresidente... In realtà ormai la politica è secondaria, si regge tutto sull’economia».
E l’Europa in tutto ciò che ruolo recita?
«L’Europa unita sarebbe stata una bella idea se tutti avessimo parlato almeno una lingua comune, come negli Usa. Dio quando si è incazzato con gli umani li ha lasciati nella Torre di Babele. È scritto nella Bibbia. Questa è la prima condanna. La seconda è stata il cambio della moneta. Spero in futuro l’Europa possa trovare ancora senso per essere unita ma non solo sul piano militare. Spero che l’umanità non sia così stupida da voler affrontare una guerra suicida...».




