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Sanremo 2021, il gesto di Amadeus scatena l'orrore di atei e musulmani: "Doveva pensarci prima". Cosa (forse) vi è sfuggito

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Amadeus scatena atei e musulmani. Il segno della croce in apertura del Festival di Sanremo non è passato inosservato. "Al posto di Amadeus, che stimo, ci avrei pensato su prima di fare questo gesto", ha tuonato Foad Aodi, presidente della Comunità del mondo Arabo in Italia, rivolgendosi all'Adnkronos. A mettere alla gogna il conduttore, nonché direttore artistico della kermesse musicale, anche il segretario nazionale dell’Unione atei agnostici razionalisti. "Era un po’ tutto concordato - si addentra in infondati sospetti Roberto Grendene -. Amadeus, che è un professionista, non il primo che capita, e la regia del Festival di Sanremo, hanno voluto inserire quel gesto, e in questo senso a me sembra davvero poco opportuno. Mi chiedo: come sarebbe stata presentata la stessa situazione se anziché fare il segno della croce, Amadeus avesse esposto la nostra tessera in mondovisione? Probabilmente ci sarebbero state delle proteste, dicendo che Amadeus aveva occupato lo spazio pubblico promuovendo la sua concezione del mondo. E questo è ciò è successo".

 

 

Eppure la decisione di scendere le scale lasciandosi andare a un gesto tipico della sua fede non ha trovato solo oppositori. A difendere a spada tratta Amadeus ci ha pensato il cantante Giuseppe Povia. "L'dentità occidentale nasce da tre città, Roma, Atene, Gerusalemme. Pensiero giuridico romano, pensiero filosofico greco e Cristianesimo. Il segno della croce, credenti o non credenti, è cultura che non si può rinnegare. Perché le polemiche non si scatenano anche quando i giocatori di calcio lo fanno a inizio partita?".

 

 

Sono lontani i tempi in cui il cantautore sfilava tra i contendenti sul palco dell'Ariston. Oggi - spiega la sua assenza - "non guardo Sanremo perché quando non partecipo ci soffro ma se si parla di questo... forse un Povia che canta cose normali e quindi controcorrente, ci dovrebbe stare".

 

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