Parla il conduttore

PiazzaPulita, Corrado Formigli durissimo contro Draghi: "Trattati come qualcosa di sporco"

Manca poco al ritorno di PiazzaPulita. Il talk di La7 condotto da Corrado Formigli esordirà giovedì 16 settembre nella sua nuova stagione. Non mancano novità, anche se il pubblico rimane al momento fuori. "Ci siamo resi conto che lo studio senza pubblico ha una sua eleganza – confida il conduttore a TvBlog – rischi di pagare in fatto di calore, ma se prima le parole e le stupidaggini venivano coperte dagli applausi, ora risuonano e rimbombano". Lo stesso Formigli cambia modus operandi, tornando a girare. "Il mio intento è raccontare l’Italia e lo farò con reportage di quindici minuti. Affronterò temi coraggiosi e complicati, incontrerò gli operai e documenterò come la globalizzazione sta distruggendo il lavoro. Mi occuperò per esempio della Gkn di Campi Bisenzio". L'unica novità che il giornalista non è in grado di assicurare è Mario Draghi ospite. 

 

 

Il premier è corteggiato da tutti, ma nessuno è in grado di averlo. Una scelta chiara e precisa che lo contraddistingue. "Avere Draghi è talmente impossibile che abbiamo lasciato perdere - conferma Formigli, ormai arreso -, non ci era mai capitato. Ma è una situazione che riguarda tutti, non solo noi. I talk vengono trattati come se fossero qualcosa di sporco. Alle conferenze stampa sono invitate solo le testate, non i programmi. I numeri sono ristretti e le testate hanno la precedenza. Il virus non può essere una scusa, ci si potrebbe organizzare usando Zoom. Non vorrei che fosse al contrario una scusa per non interloquire con i giornalisti più rom***ni. Penso che questa modalità sia sbagliata".

 

 

E questo vale anche per l'ex numero uno della Banca centrale europea: "Draghi sa parlare, ma quando in conferenza stampa risponde ‘sì’ sull’obbligo vaccinale senza che ci sia la possibilità di porre una seconda domanda, viene a galla un problema. Non avendo fornito ulteriori chiarimenti, molti giornali hanno azzardato paragoni con il Turkmenistan". E ancora, quasi a rimproverarlo: "È difficile spiegare cose complesse rispondendo con i monosillabi. Poterlo incalzare piacerebbe a tutti, eppure non c’è verso nemmeno di avvicinarsi a 50 metri. Sembra di avere a che fare con un essere sovrumano. È un peccato, perché l’informazione è un bene primario".