Che tempo che fa, Mentana smentisce Fazio: "No, nessuna differenza"

"Siamo a questo... tutto è contendibile". Enrico Mentana, direttore del TgLa7, debutta sul Nove da ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. La sua è una riflessione amara sul livello dell'informazione oggi, e su quanto la verità sembri più manipolabile rispetto al passato.

"Dobbiamo fare e affidarci delle persone che ci danno fiducia: noi ci scegliamo qualcuno che ci dà fiducia. Ed è quello che si faceva quando si comprava un giornale", spiega il direttore. Lo spunto è il video di rivendicazione della strage di Mosca pubblicato dall'Isis. Una prova evidente della paternità dell'attentato che però molti continuano a mettere in dubbio, non solo in Russia. "Assisto alla perdita di certezze. Sento anche qualcuno dell'Anpi che dice 'però Putin ha ragione', o che difende Hamas dicendo che 'i palestinesi si sono stancati'". 

 

 

 

"Come per i giornali, nessuno compra i giornali per sapere cosa è successo. I giornali danno le notizie del giorno prima. I telegiornali raccolgono notizie che sono novità soltanto per chi si è fatto i fatti suoi lungo la giornata e non ha lo smartphone, perché ormai sono tutti informati in tempo reale. E ciò evidentemente cambia la nostra percezione comune", prosegue Mentana sottolineando però come da quando Trump ha lanciato la sua teoria della "verità alternativa", abbia preso forza il concetto di "controinformazione", che spesso combacia con le fake news. In realtà, almeno in Italia, è un atteggiamento che aveva attecchito da decenni, fin dalla caduta del Fascismo quando i giornali più letti erano quelli di partito. "C'è però differenza stra faziosità e mistificazione della realtà", prova a intervenire da Fazio, subito stoppato da Mentana: "No, sono parenti stretti". Il caso è chiuso.