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L'aria che tira, Massimo Giannini al veleno: "Il vota Giorgia ricorda Totò"

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Massimo Giannini, ospite di David Parenzo a L'aria che tira, su La7, nella puntata del 30 aprile, commenta in modo molto duro la scelta della presidente del Consiglio di Giorgia Meloni di candidarsi alle europee con il suo nome di battesimo senza il cognome: "Il 'vota Giorgia' di oggi ricorda il 'vota Antonio' di Totò in chiave moderna, la definisco una mossa molto populista di una leader molto popolare che finge di non appartenere all'élite quando ormai per ragioni funzionali ne fa parte", attacca l'editorialista de La Repubblica.

"Berlusconi è stato il precursore di tutto questo, del partito personale. Lo chiamavano Silvio. Lui è stato il primo a introdurre il nome sulla scheda", prosegue Massimo Giannini. "Ma la differenza qual è? Berlusconi diceva agli italiani: 'io vi rappresento e se voi ce la mettete tutta potete diventare come me'". Insomma, regalava un sogno. "La Meloni ha invece introdotto la narrazione dell'underdog, la svantaggiata che emerge e ce la fa. Lei dice: 'io non sono cambiata, io sono una del popolo, io sono una di voi, votate Giorgia'. Ne fa un punto di forza". 

 

Conclude quindi il giornalista: "C'è poi un tema più istituzionale che depone a sfavore di questo processo. Più va avanti la personalizzazione della politica, più i partiti non servono a niente. Finita la leadership, finisce anche quel partito. Adesso tocca a lei, ma le leadership si consumano velocemente in questa fase storica".

Qui l'intervento di Massimo Giannini a L'aria che tira

 

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