Una intervista decisamente movimentata quella a La Vita in diretta di Massimo Lovati, avvocato difensore di Andrea Sempio nella nuova inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi,
Alberto Matano chiede al legale, principe del Foro di Pavia, perché abbia collegato il delitto di Garlasco allo scandalo sessuale che ha travolto il Santuario della Bozzola nel 2014, 7 anni dopo la morte di Chiara. "Io non collego proprio niente, ho sempre detto che è un mio sogno, una mia ricostruzione perché io ho vissuto il territorio e ho conosciuto sia il processo che ha condannato Alberto Stasi sia quello che ha condannato i due romeni. Dopo che ho alzato questo polverone sono contento perché ci sono stati altri elementi che si sono evidenziati che vengono a militare la mia convinzione, tipo il pennino di Chiara con quegli studi approfonditi che faceva poco prima di essere uccisa, tipo le dichiarazioni di questo nipote di Flavius (il rumeno condannato per estorsione, ndr). Non può esserci alcun collegamento diretto perché i due fatti sono distanti 7 anni. Io ho detto che ho ricostruito il fatto omicidiario attraverso mie considerazioni avvalorate da un mio ragionamento. Diciamo che è un mio sogno".
Garlasco, il legale di Sempio attacca Marco Poggi: "Cosa poteva fare in 2 ore"
Il legale di Andrea Sempio, Massimo Lovati, punta il dito contro Marco Poggi, fratello di Chiara e amico dell'indaga...In studio la versione di Lovati viene contestata dall'avvocato Daniele Bocciolini: "Nel momento in cui si dice che Chiara Poggi è stata uccisa da un sicario, lo dico da avvocato ad avvocato, se un avvocato che difende peraltro un indagato con una sentenza definitiva pronunciata nei confronti di un altro soggetto, dice 'Non è stato Stasi, non è stato Sempio, ma è stato un sicario per un movente specifico' e fa capire che quel movente in realtà è ricondotto esattamente alla questione del santuario... La sentenza del santuario è del dicembre del 2013. Lei questa sentenza la cita perché lei era parte di questo accordo presunto tra il cittadino romeno che appunto è latitante e Don Gregorio".
"Secondo me c'è un sicario proprio perché non c'è un movente. Ma anche questo del sicario è un mio sogno", replica Lovati. "Ma dai non si può dire così. Dai collega non può dire che è tutto un sogno", allarga le braccia Bocciolini.
"Come ti chiami tu? - sbotta allora il legale di Sempio - Come ti chiami e quanti anni hai? Parlo con il collega! Cerca di portare rispetto! E non parlo più con te, non voglio più parlare con te. Non mi interessa io non parlo più con questa persona".
Comprensibilmente imbarazzata la reazione di Matano: "Qui funziona così, abbiamo una persona terza che prova a fare chiarezza. Ne prendo atto, la saluto e la ringrazio, ma non è che se c'è un’opinione divergente può dire che non c'è rispetto".
Lovati che chiede a Bocciolini quanti anni ha e che gli dice di portargli rispetto e che non parlerà più con lui Questo uomo è da tutelare ❤️ #Garlasco pic.twitter.com/hEqi7zMk2N
— bearbops (@bearbops) June 5, 2025