Ma voi riuscireste a immaginare un Matteo Renzi ridotto a fare scena muta? Difficile, quasi impossibile perché l’ex premier non sarà un maestro di coerenza politica, ma di sicuro non gli difettano parlantina sciolta e prontezza di riflessi dialettici. Per vederlo ammutolire, insomma, occorre sperare in un problema tecnico, un contrattempo. Meglio ancora se in diretta.
E così accade a In Onda, su La7, per la gioia della padrona di casa Marianna Aprile, che conduce insieme a Luca Telese, e Galeazzo Bignami ospite in studio. Il siparietto è curioso, non c’è che dire. Si parla di giustizia, dalla discussa riforma Nordio sulla separazione delle carriere che agita la magistratura agli sviluppi dell’inchiesta milanese, col sindaco Beppe Sala indagato e il Pd in imbarazzo. A Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Telese propone un intervento di Renzi in Senato: «Lui non era contrario al tema della separazione delle carriere, guardiamo il filmato». Nel momento clou, però, il video non parte e all’onorevole Bignami scatta la battuta col pilota automatico: «Finora mi ha convinto, finora andava bene, poi devo dire che Renzi, quando abbiamo fatto quella norma sul portafogli è diventato...», commenta scuotendo la testa.
Si ride di gusto, con la Aprile che quasi euforica aggiunge: «Renzi che si blocca è un evento, me lo godrei». Alla fine parte il video, con il leader di Italia Viva che arringa Palazzo Madama: «Sono i magistrati, i vostri magistrati che mettono il sigillo sulla fine della funzione del potere legislativo. La presidente del Consiglio è sempre stata giustizialista con gli avversari, la presidente del Consiglio è quella di Bibbiano, la presidente del Consiglio è quella di Open, non sa cos’è il garantismo o meglio lo sa quando le vicende riguardano la propria famiglia, le proprie sorelle e i propri compagni di partito. Fa questo, cioè punta agli slogan, non si cura delle norme».
Si prosegue poi con un riferimento al piano pandemico dell’Oms, con Bignami che difende la decisione della premier Meloni di non firmarlo: «Riteniamo la lettera inviata ieri dall’ufficio legale dell’Organizzazione mondiale della sanità al presidente della commissione Covid irricevibile, un tentativo maldestro di comprimere la funzione istituzionale della commissione, una ulteriore evidenza dell’ incapacità dell’Oms di preservare l’indipendenza degli Stati di cui nella stessa missiva fa riferimento».