In Europa tutti preoccupati per la nuova strategia sui dazi Europa-Usa che si teme possa ricadere sui cittadini e far saltare molti posti di lavoro. Si discute del tema a In Onda, il talk di approfondimento politico estivo di La7, condotto da Marianna Aprile e Luca Telese. In studio, tra gli ospiti, c’è anche Italo Bocchino, direttore editoriale del Secolo d’Italia, che fa il pompiere e spegne le ansie di chi, forse, si augura che le cose vadano male solo per fini politici.
Bocchino la spiega così: "Prima di preoccuparci, bisogna leggere l’accordo. Si poteva presumere che il punto di caduta sarebbe stato quello del 15% visto come si erano messe le cose. I dazi si scaricheranno sui consumatori americani e poi vedere con il tempo cosa accadrà. Se io esporto una bottiglia di vino a 20 euro, quando calcolo il costo della bottiglia da esportare e c'è un dazio di 3 euro la manderò a 23 euro sul mercato americano".
"Di certo ci sarà un aumento dell’inflazione negli Stati Uniti. Trump dirà ‘sto incassando tanti soldi’, ma li sta incassando dai consumatori americani. Confindustria è preoccupata che i nostri prodotti immessi sul mercato americano possano essere meno competitivi dei prodotti locali, dato il loro costo con i dazi, ma i prodotti italiani sono di qualità: difficile che gli americani vi rinuncino”.
Su Trump: “Ha fatto una gran fesseria, questo bisogna dirlo con chiarezza: le guerre commerciali sono un errore, i dazi appartengono al passato, ma li ha usati per riequilibrare i rapporti commerciali. Ora tocca all’Europa prendere le sue misure per ridurre lo squilibrio commerciale e creare un rapporto diverso con gli Stati Uniti. Trovare anche nuovi mercati per le proprie imprese. Capisco l’imprenditore, ma prima di fasciarci la testa vediamo i fatti. I dazi non li pagheremo noi”.
Italo Bocchino e i dazi, guarda qui il video di In Onda su La7