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Inter, Moratti: "Il futuro è Thohir. Io potrei dare una mano"

Massimo Moratti

Il patron nerazzurro conferma: sta per passare la mano. "Il problema non sono i debiti, ma il fatturato"

Andrea Tempestini
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"L'Inter è come una figlia. Una ragazza bellissima, con doti straordinarie. Le dai tutto per farla divertire, perché è giusto così. Ma viene un tempo in cui è opportuno mandarla in collegio. La disciplina e l'educazione sono fondamentali per la sua crescita. Solo così imparerà a camminare da sola...". Massimo Moratti, in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, ringrazia ma declina l'invito del suo predecessore, Ernesto Pellegrini, a non vendere l'Inter al magnate indonesiano Thohir. Ormai, ufficializza il patron, l'affare è praticamente cosa fatta. Il vero problema - Pellegrini si è detto pronto a dare una mano, "ma io ho deciso di guardare al futuro - replica Moratti -. I debiti? Parlate sempre di quelli, ma è un errore di prospettiva. Il debito dell'Inter è simile a quello di altre grandi società, e non mi preoccupa affatto. Comunque rimanda in gran parte alla mia persona ed è strutturato in maniera solida. Potrei tranquillamente continuare da solo. Il problema non sono i debiti, il vero problema è il fatturato. Sono le risorse necessarie per lo sviluppo, ciò di cui mi preoccupo è il futuro della squadra. E questo non può prescindere dall'espansione del marchio sul mercato internazionale".  "Io ci sono" - Moratti ricorda che "l'Inter ha tagliato enormemente i costi di struttura e gli stipendi, ma questo non serve a nulla se il fatturato si riduce. Ripeto, non è una questione di sopravvivenza. E' un problema di sviluppo e va risolto con un'innovazione forte. Oggi ci ritroviamo incapaci di fare sistema, con stadi vetusti, senza un format che possa realmente attrarre un interesse planetario. Creare un solido mercato all'estero è un'operazione lunga, difficile e costosa. L'ingresso di un socio asiatico, per esempio, quel mercato fondamentale te lo porta in casa". L'Inter del futuro "sarà una società gestita in modo moderno e internazionale. Se servo, resterò a dare il mio contributo", assicura Moratti.

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