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Ferrari, la fine drammatica del campionato: disastro-Binotto, c'è puzza di resa

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Gino Coala
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Quinta gara e quinta doppietta per la Mercedes. Al Gran Premio di Formula 1 di Barcellona è Lewis Hamilton a trionfare davanti al compagno di squadra Valtteri Bottas. Per la Ferrari, invece, l' ennesimo weekend disastroso che si conclude con il quarto posto di Sebastian Vettel e la quinta piazza di Charles Leclerc (sul podio ci va Max Verstappen; terzo anche in campionato). Il copione del film horror per il popolo ferrarista, ormai, è lo stesso dall' inizio dell' anno. La Rossa parte bene al venerdì, dà segnali incoraggianti fino alla qualifica, prima di sparire - con la coda tra le gambe - alla domenica. E pensare che l' inverno di test incoraggianti, proprio su questo stesso circuito, aveva fatto immaginare una Ferrari fortissima, anche più della rivale tedesca. Leggi anche: Mercedes, quinta doppietta di fila: Hamilton primo, poi Bottas, Ferrari umiliata Invece, dopo appena cinque gare, la monoposto che sembra in grado di poter infastidire le Mercedes è la Red Bull di Verstappen (attenzione, in questo senso, al prossimo Gp di Monaco, il 26 maggio). Una situazione inquietante che non può che far tornare alla memoria degli appassionati gli anni perdenti dell' era pre Schumacher. VETTEL A SECCO DA 13 GP Trovare un colpevole in questa situazione è un arduo compito. Il più grande problema di Maranello, infatti, è che appare impossibile individuare un' area critica specifica. La disfatta rossa, in poche parole, riguarda tutti. In primis i piloti. La carriera di Vettel sembra essersi fermata all' errore dello scorso anno di Hockenheim, quando si schiantò a muro vanificando vittoria e speranze di titolo (il successo per il quattro volte iridato manca da tredici gare). Leclerc, invece, ha dimostrato di avere un grande talento, ma anche di essere ancora acerbo. A Baku, ad esempio, ha buttato una possibile vittoria con un banale errore in qualifica, era così in palla che è finito nel pallone. E se la coppia di piloti sta vivendo una stagione deludente, non può certo dirsi più soddisfatto il team principal Mattia Binotto (che dopo il Gp dichiara: «La Mercedes lavora alla grande, ma per noi deve essere uno stimolo a fare meglio. Qui abbiamo portato dei nuovi aggiornanti che hanno funzionato bene, ma hanno dimostrato anche di non essere sufficienti»). Binotto ha voluto gestire (o gli è stato "imposto"?) sia la parte tecnica che quella manageriale-sportiva. Peccato che i risultati siano altamente inferiori al predecessore Maurizio Arrivabene. Dopotutto, il Gp di Barcellona ha dimostrato come in Ferrari - in questo momento - non funzioni nulla. Il muretto anche al Montmelò ha preso decisioni assurde, prima facendo passare (in netto ritardo) Leclerc e poi riportando Vettel davanti (anche questa volta in clamoroso ritardo): un macello. La ciliegina sulla torta, infine, è rappresentata dagli aggiornamenti portati costantemente da Binotto e soci. Modifiche che, però, al posto di ridurre il gap con la Mercedes sembrano aumentarlo. ORDINE D' ARRIVO: 1) Lewis Hamilton (Mercedes) 1h 35'50''443. 2) Valtteri Bottas (Mercedes) + 4''074. 3) Max Verstappen (Red Bull) + 7''679. 4) Sebastian Vettel (Ferrari) + 9''167. 5) Charles Leclerc (Ferrari) + 13''361. 6) Pierre Gasly (Red Bull) + 19''576. CLASSIFICA PILOTI: 1) Lewis Hamilton (Mercedes) 112. 2) Valtteri Bottas (Mer.) 105. 3) Max Verstappen (Red Bull) 66. 4) Sebastian Vettel (Ferrari) 64. 5) Charles Leclerc (Fer.) 57. 6) Pierre Gasly (Red Bull) 21. CLASSIFICA COSTRUTTORI: 1) Mercedes 217. 2) Ferrari 121. 3) Red Bull 87. 4) McLaren 22. di Federico Strumolo

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