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Cellino fa eccitare Brescia: dopo Mario Balotelli arriva Claudio Marchisio

Cristina Agostini
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Era l'estate del 2000 e l'Italia calcistica si leccava le ferite per quell'Europeo svanito nei supplementari per il golden gol di Trezeguet. Tanti i rimpianti, ma il più bruciante era l'assenza a Rotterdam di Roberto Baggio: il Divin Codino, che aveva portato l' Inter in Champions League vincendo quasi da solo lo spareggio contro il Parma, era stato lasciato a casa. E per di più era rimasto pure senza squadra, silurato per continui contrasti con Marcello Lippi. Fu allora che 33 anni, e dopo una semplice chiamata di Carletto Mazzone, scelse il Brescia. Roby scrisse così il primo capitolo di una storia incredibile che lo avrebbe visto accompagnare alla grandezza un giovane Andrea Pirlo (stagione chiusa al settimo posto, miglior piazzamento di sempre per le Rondinelle) e poi scambiarsi l' anno successivo la fascia di capitano con un altro campionissimo come Pep Guardiola, giunto in provincia solo per giocare al suo fianco. Il calcio italiano è cambiato tanto ed è inutile ragionare su paragoni tra campioni di caratura e talento diversissimi, ma quel che è certo è che Brescia torna la terra promessa di chi è alla ricerca di un' altra chance come Mario Balotelli. Se è divertente immaginare come avrebbe reagito il sanguigno Carletto nel ritrovarsi in squadra uno come Supermario, è lecito pensare che nella scelta del 29enne attaccante ci sia lo zampino del ct Roberto Mancini e dei suoi messaggi indirizzati all' ex pupillo negli ultimi mesi. INGAGGIO DA 3 MILIONI - Chi scommette più di tutti su Balotelli, però, è proprio il Brescia. Dopo il ritiro del Flamengo dalla corsa, è tutto pronto per le firme: tre milioni lordi per il primo anno più un bonus identico in caso di salvezza. A quel punto scatterebbero altri due anni opzionali a sei milioni lordi a stagione. Grazie alle pieghe del Decreto crescita, insomma, in caso di permanenza in A Balotelli arriverebbe a guadagnare 4,5 milioni netti. Quella che per Supermario è l' ennesima svolta di una carriera molto più prestigiosa del suo rendimento e incredibilmente meno vincente rispetto al suo potenziale, per il suo neopresidente è una dichiarazione di intenti. Sulle orme del grande Gino Corioni - che dieci anni prima di Baggio aveva già portato in città il rumeno Gheorghe Hagi - il patron Massimo Cellino punta in grande e ora pensa a un altro svincolato di lusso, l' ex Juve Claudio Marchisio (liberatosi dallo Zenit), 33 anni. Dopo un ventennio a Cagliari da mangiallenatori - 36 cambi di panchina in Sardegna - e tre anni difficili a Leeds, l' imprenditore è ripartito dalle Rondinelle nel 2017 e al secondo tentativo ha ritrovato la Serie A con una cavalcata strepitosa guidata dai bomber Torregrossa-Donnarumma (37 gol in due, col secondo capocannoniere con 25 centri). Ora si fa sul serio e Cellino spera di poter mostrare Balotelli già nell' allenamento di martedì a Eugenio Corini, il tecnico della promozione (e già quinto allenatore nei primi due anni di gestione bresciana, tanto per non perdere l' abitudine). Non c' è comunque fretta di chiudere, dato che Balo deve scontare 4 giornate di squalifica dopo il rosso rimediano nella sua ultima apparizione in Francia, il modo peggiore per chiudere la sua avventura tra Nizza e Marsiglia. RICORSI STORICI Mario avrà tempo di rientrare in forma saltando Cagliari, Milan, Bologna e Udinese. E l' appuntamento per il suo esordio avrebbe così un sapore già speciale: il 25 settembre al Rigamonti è attesa la Juve. Proprio i bianconeri a cui Roby Baggio, su assist di Pirlo, segnò uno dei gol più incredibili della sua avventura con le Rondinelle. Mario farebbe bene a iniziare a studiare la storia. di Francesco Perugini

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