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Atalanta, sogno-Champions: Gasperini-Percassi, il capolavoro di una coppia visionaria

Davide Locano
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L' Atalanta che arriva agli ottavi di Champions League è per noi bergamaschi - pòta (andrebbe detto allargando le braccia) - qualcosa di inspiegabile come sono difficilmente raccontabili le meraviglie della natura (vanno viste e vissute) e impossibili da capire i misteri sovrannaturali, e non solo perché l' Atalanta è per tutti la Dea. Questo è un successo che va goduto senza farsi troppe domande, magari brindando con un bicchierino di grappa buona. Perché a lasciare senza fiato è il cammino che il gruppo (giocatori, tecnico, società, tifosi) sta facendo da tre anni: un passo alla volta sempre più su, zittendo gli scettici e conquistando gli invidiosi, divertendo gli annoiati e appagando gli esigenti. Senza mai avere le vertigini. Una scalata verso il paradiso (calcistico ed economico) che per una società di provincia quale quella nerazzurra e per una città orgogliosa e attaccata alla maglia come Bergamo è l' apoteosi. Già, questa Atalanta è Bergamo e Bergamo è questa Atalanta: basta vedere come si sono bergamaschizzati i giocatori nerazzurri - testardi, coraggiosi, generosi, pur essendo quasi tutti stranieri - e come sono diventati europei i bergamaschi, che a volte si impigriscono nella loro terra e pensano che il mondo sia finito al di là delle mura di Città Alta, e invece adesso viaggiano ovunque per non lasciare mai sola la squadra. L' Atalanta e Bergamo si sono migliorate a vicenda e ora godono di questa impresa storica che ha soprattutto due nomi: il presidente Antonio Percassi e l' allenatore Gian Piero Gasperini. Una coppia che vede sempre nel futuro anche a costo di passare per visionaria, anche se forse questa volta nemmeno loro erano arrivati tanto avanti nelle previsioni. Perché l' Atalanta ha stupito tutti e, pòta, è diventata la vera Dea della Champions. di Alessandro Dell'Orto

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