Calciatore professionista quasi per caso, esordiente in A in una squadra che a sua volta fa il suo esordio assoluto in massima serie. Stella assoluta del campionato in corso. Domenico Berardi, 19 anni da Cariati (Cosenza), s'è tolto la soddisfazione di segnare quattro gol al Milan ed esonerare Massimiliano Allegri. 11 reti in 14 presenze con la maglia del Sassuolo, Berardi si è guadagnato il centro della scena. Era nelle giovanili del Cosenza quando, ospite per qualche giorno del fratello operaio in Emilia, fu adocchiato dai dirigenti del Sassuolo. Aggregato alla primavera nero-verde, nel 2012 (a 18 anni appena compiuti) fa il suo esordio in prima squadra in serie B. Fisicamente uno scricciolo e ancora imberbe, è protagonista della cavalcata che porta la squadra di patron Giorgio Squinzi (anche presidente di Confindustria) con 11 rete in 37 partite. In estate si posano su di lui gli occhi dei grandi club italiani e stranieri, ma a spuntarla è la Juventus, che s'aggiudica la metà del cartellino del giocatore per 4,5 milioni di euro, lasciandolo ancora un anno a farsi le ossa nel club che l'ha lanciato. E ora che Berardi ha segnato una quadripletta al Milan, causando l'esonero di un mister che col Diavolo ha vinto lo scudetto, per lui scatta la nomination per la nazionale. E pensare che finora vanta solo 3 presenze in under 19 e zero in under 21. Se Berardi partisse per la prossima spedizione mondiale, avrebbe bruciato le tappe in maniera più rapida di Mario Balotelli, enfant prodige che almeno un Europeo U21 l'ha disputato.