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Milan ancora senza gol a San SiroAllegri traballa sempre di più

Il Diavolo pareggia 0 a 0 con un Anderlecht mediocre in uno stadio mezzo vuoto
di Nicoletta Orlandi Posti domenica 23 settembre 2012

2' di lettura

di Tommaso Lorenzini Cercare la prima vittoria,  il primo gol casalingo dell’annata, il modo di rialzare la testa con un San Siro mezzo vuoto (circa 30.000 spettatori) e tutt’altro che accondiscendente, non è il miglior viatico per l’esordio in Champions di un Milan ammalato, insensibile anche alla nota musichetta. Inutile. Davanti c’è l’Anderlecht, squadra belga di mestieranti e qualche buon giocatore, terza in classifica nel proprio campionato e imbattuta. L’obiettivo della trasferta è chiaro, non prenderle: centrocampo folto, incursioni di Bruno, Mbokani e Kanu mobili per sorprendere. E così il Milan soffre nel mezzo, invece di tenere compatte le linee patisce troppa distanza fra attacco e mediani, dove i belgi scoprono molte libertà. E spesso deve metterci una pezza Bonera, 31 anni, in teoria quinto difensore centrale della rosa.  Prima di ieri, le statistiche dicevano che il Milan ha vinto solo cinque delle ultime 23 partite giocate in Champions: e il primo tempo offerto ai tifosi fa capire perché. Diavolo che non crea, come playmaker si alternano Nocerino e De Jong, senza un vero riferimento. Dunque l’Anderlecht è sereno e assorbe bene le avanzate rossonere, come il tacco di Boa su cross di De Sciglio, che poi innesca l’azione che porta Flamini a tu per tu con Proto: salvataggio di natiche. Ma è brivido al 27’: slalom sulla sinistra di Gillet che impegna Abbiati sul primo palo. Stessa idea di Boa al 31’, fermato ancora da Proto, che poi si trova la palla fra le mani sulla puntata di Emanuelson, ben pescato da Boa: sfortuna e imprecisione, il Milan crea ma senza cattiveria e concretezza. Pazzini intanto non viene servito, né va a cercarsela, mentre a Parigi Ibra e Thiago (all’esordio col Psg) vanno in rete. I tifosi lo sanno, rumoreggiano e fischiano l’uscita di Boateng: bottiglietta sbattuta a terra, rabbia verso di sé, verso i buu e magari anche verso il mister. Ma c’è poco da recriminare, l’ingresso di El Shaarawy (finalmente Milan a due punte) scuote il match e costringe subito Proto a una gran parata. Ma con evidenti difficoltà di far gioco, serviva almeno vincere: Allegri non va oltre lo 0-0, ora anche il Malaga diventa un pericolo. E verso Udine sarà un week-end di passione. Vota il sondaggio di Libero: Allegri se ne deve andare?

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