La leggenda della Juventus e della Nazionale Gianluigi Buffon si inserisce di prepotenza nella polemica tra Francesco Acerbi e Luciano Spalletti. Nonostante sia stato convocato dal ct, il difensore dell'Inter ha rifiutato la chiamata a Coverciano e si è levato qualche sassolino dalla scarpa proprio nei confronti del tecnico azzurro. Il portierone ha ricordato che anche a lui in passato è capitato di dover rappresentare l'Italia dopo una finale di Champions League persa. Ma lui, a differenza dell'interista, non si è mai tirato indietro.
"Un calciatore non dice no a Spalletti, dice no a un qualcosa di ancora più grande che è l'Italia - ha spiegato Buffon ai microfoni di RaiSport -. Alla fine figure come me e come il ct, come gli allenatori e i dirigenti che ci sono stati prima, siamo qui, ma siamo caduchi. Per un periodo della nostra vita abbiamo l'onore di poter rappresentare l'Italia, ma quello che è imprescindibile è il valore unico della maglia azzurra - ha poi aggiunto -, il poter rappresentare il nostro movimento".
E ancora: "Me e a tanti altri miei compagni di finali ingloriose è successo con la Juventus, inevitabilmente il morale non poteva essere alle stelle, ma c'era un altro lavoro da svolgere e da finire e quindi c'era da dare la propria disponibilità, anche per cercare di chiudere la stagione con un piccolo sorriso".