Atletica, sacrifica il seno rifatto

per puntare all'oro olimpico
di Franci Belottisabato 9 gennaio 2010
Atletica, sacrifica il seno rifatto
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Per sfrecciare alle Olimpiadi si è fatta togliere le protesi al seno. Tutto in vista dei prossimi Giochi del 2012. Così l’atleta australiana Jana Rawlinson ha scelto di sacrificare le sue nuove rotondità . "Ad ogni gara andavo in panico – ha spiegato l’atleta australiana -  mi domandavo se mollare il mio Paese solamente per la mia vanità". Dall’alto del suo metro e 81, la 27enne poco più di un anno fa aveva deciso di ricorrere a un ritocco al seno, per poi fare retromarcia in nome di una medaglia. Nel 2003 e nel 2007 si è aggiudicata la vittoria sui 400 ostacoli e vuole ripersi anche nel 2012. "Sulla pista di Londra voglio essere il più in forma possibile", ha spiegato la Rawlinson. Appena quattordici mesi prima, però, l’atleta puntava molto di più sul suo aspetto. "Mi guardavo allo specchio e vedevo una donna con braccia muscolose, spalle larghe e piedi robusti – commenta Jana Rawlinson- Tutto importante per correre veloce, ma non avevo la sensazione di essere una donna attraente". La sua scelta non è piaciuta alle colleghe che, in barba alla velocità, hanno tirato fuori i vantaggi delle forme prosperose. "Un seno grosso più essere d’aiuto - ha spiegato un’altra atleta del team, Melinda Gainsford-Taylor -, soprattutto se il vincitore di una corsa viene deciso al fotofinish".