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Alessandro Matri e la previsione sul futuro dei bianconeri: "Superiori a tutti, la Juve vincerà per anni"

di Giulia Stronati mercoledì 15 luglio 2020

4' di lettura

Gli scarpini sono stati appesi al chiodo durante il lockdown, ma Alessandro Matri, 35 anni, non ha rimorsi: «A Brescia le cose non sono andate come mi aspettavo: speravo di arrivare a quota 100 gol in A, ma non mi lamento. Sono contento della carriera che ho fatto, ora mi godo le vacanze con la mia compagna (la showgirl Federica Nargi, ndr) e le bimbe (Sofia di 4 anni e Beatrice di 15 mesi). Con le partite tutti i giorni il campo un po' mi manca, ma zero rimpianti».

La rivedremo in panchina o come direttore sportivo?

«Farò entrambi i corsi per capire il ruolo più adatto, non ho ancora le idee chiare. Sicuramente rimarrò nel calcio».

In attesa di una decisione le facciamo indossare i panni di opinionista per Libero. Pronto?

«Prontissimo».

Partiamo da una sfida speciale per lei: Sassuolo-Juve. Dopo aver steso la Lazio i neroverdi possono fare il bis?

«Stanno giocando un grande calcio. Merito dell'ottimo lavoro fatto da De Zerbi in questi 2 anni. Fisicamente vanno forte, inoltre mentalmente sono senza pressioni e galvanizzati dalle ultime vittorie. Possono dar fastidio anche alla Juve...».

In caso di scivolone bianconero si potrebbero riaprire i giochi scudetto?

«Direi di no. La Juve è superiore e il suo ciclo è destinato a durare ancora a lungo. Le avversarie si sono avvicinate, ma il gap non verrà colmato nel giro di un anno. Quella bianconera è una società avanti anni luce rispetto alle altre come testimonino lo stadio di proprietà fatto 10 anni fa e ora la Squadra B. Poi basta guardare le rose: la Juve può contare su 24 titolari. La Lazio, che stava facendo un campionato straordinario, giocando ogni 3 giorni ha pagato dazio».

Questa Juve vince ma non convince: i tifosi si aspettavano di più da Sarri...

«Per vedere i frutti del lavoro di Sarri sul piano del gioco serve un anno di assestamento. Detto questo, con tanti campioni è difficile replicare l'organizzazione che avevano le sue squadre precedenti. I grandi giocatori vivono di giocate singole e il loro individualismo destabilizza gli schemi...».

Chi invece sta stupendo per la bellezza del gioco proposto è proprio il Sassuolo del suo ex tecnico De Zerbi. Se lo aspettava così in alto?

«Sì, perché ha una idea chiara di calcio. Sta dimostrando tutto il suo valore e in futuro può sicuramente arrivare ad allenare una big. I suoi pregi? Tatticamente è maniacale, non lascia nulla al caso. Poi sa farsi voler bene dal gruppo: De Zerbi è una persona schietta, dice sempre le cose in faccia».

Nel Sassuolo quest' anno è esploso Boga che piace al Napoli. Merita di fare il grande salto?

«Jeremie ha qualità uniche. Raramente ho visto uno con le sue doti, così veloce e bravo tecnicamente. Chi lo prende fa un grande colpo».

Passiamo all'Inter di Antonio Conte: insieme avete vinto 2 scudetti alla Juve. Si aspettava potesse trovare queste difficoltà a Milano?

«Certe critiche sono eccessive. Il mister ha iniziato alla grande. L'Inter ha fatto un'andata strepitosa e fino a marzo ha tenuto testa alla Juve. Poi con gli infortuni sono emerse le distanze: l'Inter in panchina non ha molte alternative...».

E infatti Conte invoca acquisti di spessore per la prossima stagione. Farebbe bene Zhang ad accontentarlo?

«Conte è l'uomo giusto per un club che vuole tornare in alto. La sua voglia di vincere è altissima e penso che col club troverà un punto di incontro».

A proposito di grandi tecnici: che effetto le fa vedere Max Allegri senza squadra?

«Fa strano non vederlo in panchina. Si è preso un anno sabbatico, ma a settembre lo rivedremo in pista. Per capacità e bravura ambisce a vincere la Champions e necessità di una squadra forte».

Tipo il Psg...

«Lo vedrei bene, anche perché un'esperienza all'estero è sempre stata nei suoi pensieri. La sua bravura nel gestire tanti campioni sarebbe l'ideale».

E all'Inter?

«Uno come Allegri si adatta benissimo in tutte le situazioni...».

Lei ha avuto entrambi. In cosa si somigliano Conte e Allegri?

«Non hanno molti punti di contatto. Conte ti trascina con il suo carisma: riesce a trasmetterti la sua cattiveria e voglia di vincere sempre. Allegri invece è bravissimo nel tenere sereno il gruppo, gestendo uno spogliatoio affollato di campioni».

Nei mesi scorsi ha giocato con Tonali: serve di più a Inter o Milan?

«Sandro ha dimostrato di poter giocare ad alti livelli e ha la testa giusta. Per caratteristiche lo vedrei meglio nel 3-4-1-2 interista, perfetto per fare uno dei due a metà campo».

Infine una curiosità: chi è il nuovo Matri?

«Raspadori del Sassuolo. Può fare una bella carriera».

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