Imprese
Tokyo 2020, ma quello è Gregorio Paltrinieri? Robe da matti ai giochi: i telecronisti Rai meritano una statua
Sulla questione «qual è la gara più sfiancante dell'Olimpiade?», ognuno ha il suo punto di vista: c'è chi dice la maratona, chi la 50 km di marcia, chi dice «hai mai provato i 400hs?», ecc... Quella del qui scrivente è la "maratona" in acque libere. L'altra mattina il nostro Gregorio Paltrinieri ha nuotato 10 km nella melma della baia di Tokyo. "Melma", sì, perché l'acqua sfiorava i 30 gradi e alla fine i poveri nuotatori sono stati soccorsi con pezzuole gelate.
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Cioé, noi siamo abituati ad avere freddo anche alle Barbados, quelli sono usciti surriscaldati. E vabbé. La cosa che ci ha realmente sorpreso seconda solo al fatto che codesti "pesci" hanno concluso "le operazioni" ben sotto le due ore (molti di noi non ce la fanno neppure a piedi) - è che seguendo la gara dalla tv non si capisce letteralmente una fava.
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Cioé, questi poveracci nuotano inseguendo grosse boe, ognuno con la sua traiettoria, ma gli schizzi d'acqua impediscono di capire se effettivamente Tizio è 3° e Caio 4°. I telecronisti interessati meriterebbero una statua e pure noi che abbiamo seguito l'impresa (super) del nostro Greg. Terminata la sfacchinata abbiamo quindi scelto di giare sul karate e lì, ufficialmente, ci abbiamo capito ancora meno (ma abbiamo vinto un altro bronzo! Grandi!).