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Giampiero Galeazzi, l'urlo selvaggio che ha fatto sognare l'Italia: lo vogliamo ricordare così

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“Andiamo a vincere”, urlava Giampiero Galeazzi mentre Rossi e Bonomi si apprestavano a tagliare il traguardo davanti a tutti a Sydney 2000. Una telecronaca leggendaria, che ancora oggi mette i brividi, come lo era stata quella in occasione della finale di canottaggio “due con” vinta dai fratelli Abbagnale alle Olimpiadi di Seul 1988. “Bisteccone”, come era affettuosamente soprannominato dai suoi fan, è venuto a mancare oggi - venerdì 12 novembre - all’età di 75 anni.

 

 

Era malato da tempo, ma non per questo la sua morte è meno dolorosa per migliaia di italiani sportivi e non che lo hanno amato. Oltre alle sue telecronache storiche legate al canottaggio e ai giochi olimpici, Galeazzi resterà un pezzo di storia anche per i napoletani, che a lui legano ricordi indelebili riguardanti le vittorie più belle vissute finora dalla città in ambito calcistico. Il giornalista sportivo della Rai - nonché ex canottiere - aveva raccontato il primo scudetto del Napoli: nel maggio 1987 era in campo con Diego Maradona durante la festa.

 

 

In quell’occasione celebre fu la battuta indirizzata a Ferlaino: “Presidente, ma lei è il più scalmanato”. “Sono 18 anni che aspettiamo, se permette…”, fu la risposta del numero uno del club azzurro. Un anno dopo lo scudetto del napoli, le Olimpiadi di Seul con l’impresa di Carmine e Giuseppe Abbagnale, accompagnata dall’indelebile telecronaca di Galeazzi.

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