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Inter, con Lukaku lo scudetto di giugno: calciomercato, i promossi e i bocciati

di Claudio Savelli sabato 2 luglio 2022

3' di lettura

Non si direbbe perché l'estate svuotata di impegni dilata il tempo ma, complice il Mondiale invernale, la prossima stagione è dietro l'angolo. Mai come quest' anno chi si è mosso in anticipo sul mercato raccoglierà qualche punto in più. La regina finora è l'Inter: idee chiare da tempo e lavoro dei dirigenti di grande qualità. Sono già ufficiali Lukaku, Asllani, Mkhitaryan e Onana, lunedì toccherà a Bellanova. Cinque basterebbero e avanzerebbero ma si potrebbe arrivare a otto con Dybala, Bremer e Milenkovic (al netto delle uscite di Skriniar, Sanchez e un ulteriore attaccante) prima della metà di luglio.

I GIORNI DEL CONDOR - Il Milan è l'altra faccia di Milano, non per colpa di Maldini e Massara, vittime dei rinnovi tardivi. È arrivato Origi, ma è andato perso il lavoro su Botman e Renato Sanches. L'eventuale ingresso di Ranadivé, proprietario dei Sacramento Kings, non cambierebbe le carte in tavola: Cardinale cerca partner per liquidare Elliott, non per foraggiare il mercato.
Tra le milanesi spunta il Monza che non ha atteso i giorni del condor per muoversi, anzi. È un Galliani "marottiano": Ranocchia, Carboni, Cragno e Sensi dopo aver riscattato Di Gregorio, Antov, Mancuso, Pereira, Colpani, Bettella. Anche Cremonese e Lecce, le altre due neopromosse, sono vivaci, probabilmente perché guidate da due santoni come Braida e Corvino: Zanimacchia (Juventus), Radu (Inter) e Vasquez (Genoa) sono già dei lombardi; Frabotta (Juventus), Ceesay (Zurigo) e Brancolini (Fiorentina) dei pugliesi.
 

CHI VA PIANO... - Roma e Lazio si stanno muovendo allo stesso ritmo: Matic, Celik e il secondo portiere Svilar per Mourinho, Marcos Antonio e Cancellieri per Sarri. Il resto dipende dalle eventuali cessioni di Zaniolo e Milinkovic-Savic o Luis Alberto: tirarle per le lunghe farà innervosire i due mister. La Juventus si era portata avanti a gennaio con Vlahovic e Gatti e ora sta per chiudere per Pogba e Di Maria, ma per il resto è inchiodata dalle difficili cessioni dei rami secchi come Ramsey e del supervalutato De Ligt.
 

QUANTITÀ E QUALITÀ - Napoli e Fiorentina sono accumunate da una certa schizofrenia di mercato. Il problema è che perdono o rischiano di perdere i migliori in rosa: gli azzurri, dopo Insigne, faticano a convincere Koulibaly e Fabian Ruiz a rinnovare al ribasso (anche se DeLa sta pensando di accontentare il difensore), la Viola invece ha rinunciato a Torreira, uno dei migliori.
Per Spalletti sono tutti da scoprire i nuovi Olivera e Kvaratskhelia, per Italiano arriva Mandragora ma l'attesa per Dodò, Jovic e Gollini inizia a farsi stressante. L'Atalanta, diversamente dal passato, non si è mossa in anticipo perché era in balia degli introiti Uefa, che non arriveranno. Ora rincorre Pinamonti, Ederson e Ilic solo mercato interno, controcorrente rispetto all'era-Sartori. Il quale è finito in un Bologna ancora a secco, Lykogiannis a parte. Anche il Sassuolo va al rallentatore: solo Álvarez dal Penarol perché prima si aspettano i soldi da Scamacca, Raspadori, Berardi o Maxime Lopez.

SI SALVI CHI PUÒ - L'Empoli rimedia a qualche uscita (Asllani e Pinamonti) con Destro, Ebuehi e Marin; lo Spezia ingaggiai due sconosciuti Holm e Kornvig dal Sonderjyske, per il resto è calma piatta: per un Torino è fermo al riscatto di Pellegri ci sono Salernitana e Sampdoria con uno zero totale. L'eccezione è il nord-est: il Verona si prepara alla cessione di Simeone (al Siviglia?) con Henry (Venezia), Piccoli (Atalanta) e Djuric (svincolato dalla Salernitana) mentre l'Udinese come da tradizione acquista giocatori sconosciuti ai più vedi Buta (Braga), Ebosele (Derby County), Lovric (Lugano) e Guessand (Nancy). Sorprenderanno? 

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