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Sofia Raffaeli, oro mondiale: tutti i segreti della campionessa azzurra

Federico Danesi
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Una carezza in mezzo al dolore e alle lacrime delle Marche: è quella che da Sofia, intesa come capitale della Bulgaria, manda Sofia, che di cognome fa Raffaeli. Meglio impararlo bene, perché la 18enne di Chiaravalle è la nuova campionessa del mondo All-Around della ginnastica ritmica.

Semplicemente non era mai successo nella storia che ci riuscisse un'italiana, ma stava anche scritto perché Sofia questa settimana non ha sbagliato nulla. Dopo essersi laureata campionessa del Mondo in tre specialità nel giorni scorsi, al cerchio, alla palla e al nastro, ha completato la sua missione.

Dopo i primi tre attrezzi era seconda, appena alle spalle della tedesca Darja Varfolomeev. Doveva essere solida nella palla, è stata perfetta e con un punteggio monstre ha chiuso a 133,250, precedendo Varfolomeev che si è fermata a 132.450. A completare il podio, la bulgara Stiliana Nikolova (128.800) e quinto posto per l'altra azzurra Milena Baldassarri (124.900). Un risultato che vale doppio, perché la Raffaeli ha già ottenuto anche il pass per le Olimpiadi di Parigi 2024. 

 

Sofia Arriva dalla provincia di Ancona, anche se la sua formazione sportiva è stata a Fabriano sotto le mani dell'ex azzurra Julieta Cantaluppi. Quindi sa cosa significa per la sua gente aver perso tutto con l'alluvione di giovedì: «Queste medaglie sono per l'Italia ma a in particolare per le Marche, la mia terra dove sono nata e vivo tutt' ora. Il mio pensiero va a tutte le vittime e alle loro famiglie che stanno soffrendo in questo momento».

Padre architetto, mamma ingegnere e docente all'Università di Ancona. Sofia ha voluto fortemente diventare un'atleta ancora prima che una campionessa. Allenarsi a Fabriano significava ogni giorno spararsi 70 km di macchina e se non fosse stato per il nonno-autista, Nello (che non prenderà medaglie ma è come se le indossasse), questa storia non sarebbe mai stata scritta.

L'altra parte della storia però è la sua allenarice Julieta Cantaluppi che le Olimpiadi le ha vissute da atleta nel 2012: «La sua caratteristica principale è che ama quello che fa. Ha senza dubbio ancora grandi margini di miglioramento, e si nota addirittura da un'esecuzione all'altra. Ho visto un grande potenziale in lei fin da piccolissima».

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