Parole chiare

Napoli, la rivelazione di De Laurentiis in tv: "Cosa mi ha detto Spalletti"

Roberto Tortora

Per celebrare al meglio l’ultima puntata di Che Tempo Che Fa, Fabio Fazio non poteva perdere l’occasione di avere in studio il presidente della squadra campione d’Italia 2022-23, cioè Aurelio De Laurentiis. Vulcanico imprenditore, dai toni non sempre bassi, ma sicuramente capace di un’impresa storica: riportare il tricolore a Napoli dopo 33 anni di lunga attesa. E, come sempre, quando Adl parla le notizie non mancano mai. Da settimane, infatti, si parla del divorzio a fine stagione con l’allenatore, Luciano Spalletti, nonostante risultati e gioco ammirati da tutti, in Italia e in Europa. Alla domanda di Fazio sul perché di questo addio, il presidente del Napoli non si è sottratto, anzi ha spiegato così: "Lui è un uomo libero. Quando qualcuno viene da te e ti dice che in fondo ha fatto il massimo e si è concluso un ciclo della vita, che fai? Ti opponi? Mi ha detto che preferirebbe avere un anno sabbatico, preferisco fermarmi. Lui mi ha dato, io lo ringrazio e gli auguro il meglio: è una grandissima persona e un grande allenatore. Adesso è giusto che continui a fare ciò che ama, rispetterò la sua scelta nonostante il contratto".

De Laurentiis ha spiegato, poi, la genesi di questo Scudetto e l’incredulità stessa dell’allenatore agli albori della stagione: "Secondo me tanti giocatori avevano finito il loro ciclo qui da noi e in conferenza stampa mi chiesero cosa pensassi di fare: io risposi che pensavo di poter vincere il campionato, cosa che ha lasciato sgomenti tutti, Spalletti compreso, perché non sapeva ancora chi avevamo acquistato. Gli allenatori si dividono tra chi vuole fare mercato e chi allena, noi gli abbiamo dato una materia prima straordinaria che lui ha fatto crescere".

 

Spazio, quindi, alle sue “vulcaniche” idee, come quella dello stadio aperto 7 su 7 dove celebrare anche comunioni e matrimoni e l’intenzione di spostarlo a Caserta, se il Comune non darà una mano per rifare il Maradona: "Intitolarlo a Diego era dovuto, ora voglio farlo diventare del Napoli, il comune ce lo darà per 99 anni e se non farà così, me ne andrò a costruire a Caserta. Voglio un impianto che pulsi sette giorni su sette: devi avere il museo, poter fare concerti e sposare le persone". Infine, il colpo di genio: abolire l’intervallo di quindici minuti delle partite: “Basta, ancora che facciamo un intervallo di 15’ tra i due tempi? Una partita deve essere continuata, dritta per dritta. Sai quanti giocatori paghiamo noi? 27! C’è tutto il tempo per giocare partite senza intervallo, giocandole dritte per dritte”. Al che Fabio Fazio, senza contraddirlo troppo, si è limitato a fare una domanda caduta nel vuoto: “Ma… presidente, lei lo sa cosa vuol dire correre avanti e indietro su un campo?”.