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Inter-Genoa, Asslani e 'rigorino' Sanchez: i nerazzurri volano a +15 sulla Juve

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Basta un quarto d'ora di vera Inter per risolvere la pratica Genoa e volare a +15 sulla Juve ipotecando di fatto il ventesimo Scudetto della sua storia. Nel posticipo della 27/a giornata di Serie A la squadra di Simone Inzaghi si impone per 2-1 sui rossoblù di Gilardino al termine di una gara dai due volti. Primo tempo di marca nerazzurra: sblocca il risultato alla mezzora Asllani al primo centro in maglia nerazzurra, raddoppia dieci minuti dopo Sanchez su un rigore discutibile concesso da Ayroldi e dal Var per un fallo di Frendrup su Barella che le immagini di Sky dimostrano non esserci. Nella ripresa meglio il Genoa, che accorcia le distanze con Vasquez ma non riesce a completare la rimonta. Con la vittoria odierna l'Inter sale a quota 72 punti, gli stessi raccolti in tutto lo scorso campionato. Un ruolino di marcia impressionante quello dei nerazzurri, che di fatto ora possono anche pensare al campionato come un allenamento per preparare al meglio la Champions League a partire dal ritorno degli ottavi contro l'Atletico Madrid. Dopo due risultati positivi torna a perdere il Genoa, che resta fermo a quota 33 punti a +10 sulla zona retrocessione.

I nerazzurri di Simone Inzaghi vincendo andrebbero a +15 sulla Juventus ipotecando di fatto lo Scudetto. Assente per infortunio Thuram in attacco gioca Sanchez al fianco di Lautaro Martinez, mentre in difesa c'è Carlos Augusto al posto dello squalificato Bastoni. A centrocampo confermato Asllani al posto dell'infortunato Calhanoglu. Nel Genoa, Gilardino si affida in attacco alla coppia composta da Gudmundsson e Retegui con Messias a supporto. Nella prima mezzora di partita non c'è stato il solito supporto dei tifosi della Curva Nord per l'Inter. Con una storia su Instagram, il tifo organizzato nerazzurro è tornato a protestare contro il divieto di introdurre allo stadio tamburi, bandiere e megafoni fino a fine stagione deciso dalle autorità dopo gli incidenti nel post partita di Inter-Juventus dello scorso 5 febbraio. "Adesso basta. La misura è colma. Oggi niente tifo: la Nord resta al Baretto", hanno scritto sui social. Da segnalare in tribuna la presenza del ct azzurro Spalletti.

 

 

 

Avvio di gara al piccolo trotto, con l'Inter che prova a stanare il Genoa con un lungo e insistito giro palla. La squadra di Gilardino però è attenta a non concedere spazi e a ripartire non appena c'è l'occasione. Bisogna così attendere più di 20 minuti per assistere alla prima vera occasione dell'Inter, con Barella che calcia al volo alto sulla traversa uno splendido assist dalla trequarti di Mkhitaryan. Nel Genoa il più attivo è Gudmundsson, dai cui piedi nasce una grande chance per i rossoblù prima con un colpo di testa di Retegui respinto da Sommer e poi con una deviazione sbagliata proprio dell'islandese quasi a porta vuota. Scampato il pericolo alla mezzora l'Inter passa in vantaggio con un gran destro sotto la traversa di Asllani, su assist filtrante perfetto di Sanchez. Passano pochi minuti e l'Inter chiude la pratica con il gol del raddoppio firmato proprio dal Nino Maravilla su calcio di rigore concesso dall'arbitro dopo aver consultato il Var su un intervento in ritardo di Frendrup su Barella. Una decisione che lascia quanto meno perplessi avendo il centrocampista nerazzurro già calciato verso la porta al momento del contatto. Con il Genoa già al tappeto nel finale di tempo l'Inter sfiora anche il tris in contropiede con Mkhitaryan.

Nell'intervallo Inzaghi lascia negli spogliatoi l'ammonito Dumfries e inserisce Darmian. Dopo dieci minuti di controllo dell'Inter, al 55' il Genoa accorcia a sorpresa le distanze con un sinistro al volo di Vasquez dalla distanza che sorprende Sommer. Colta impreparata, l'Inter prova subito a reagire con un sinistro di Carlos Augusto respinto da Martinez. Il Genoa però ci crede e trova anche il pareggio con il neo entrato Vitinha, l'arbitro annulla però per fuorigioco. Inzaghi corre ai ripari inserendo il recuperato Thuram al posto di Sanchez e Acerbi per Dimarco con Carlos Augusto che scala a sinistra. E' ancora la squadra di Gilardino, però, a rendersi pericolosa in area con Retegui. La difesa dell'Inter sventa. Inzaghi inserisce anche Bisseck per uno stanco Pavard e Arnautovic per Lautaro. Il Genoa spinge con determinazione, ma in contropiede rischia l'imbarcata con l'Inter vicina al tris prima con Barella, ancora con Carlos Augusto e infine con il neo entrato Arnautovic. Nel finale la squadra di Inzaghi appare evidentemente stanca ma riesce comunque di esperienza a controllare il gioco e a contenere gli ultimi tentativi disperati del Genoa di evitare la sconfitta.

 

 

 

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