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Luca Nardi, il retroscena: "Non voglio 6-1, 6-1", la frase prima di Djokovic

Roberto Tortora
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Sono mesi che parliamo, a ragion veduta, di Jannik Sinner e delle sue imprese, ma ecco che, all’improvviso, a Indian Wells spunta un'altra verde speranza del tennis italiano che compie una vera e propria impresa: battere il numero uno al mondo Novak Djokovic in tre set (6-4; 3-6; 6-3) e volare agli ottavi di finale. Si tratta di Luca Nardi, 21 anni ancora da compiere, cresciuto a Pesaro, ma di origini napoletane.

Figlio di un notaio ed ex-pallanuotista, verace tifoso del Napoli come il papà. Tennista numero 123 al mondo, ripescato come “lucky loser” al secondo turno, a seguito del forfait dell’argentino Etcheverry, ha superato in tre set ik cinese Zhang, n.50 del seeding. Per la prima volta al terzo turno di un “1000” è diventato il tennista con la classifica più bassa ad aver mai sconfitto Djokovic. E anche il quarto con il ranking più basso a battere un numero uno al mondo in un torneo di questa categoria.

Le sue parole, al termine del match, sanno ancora d’incredulità: “Sono un ragazzo di 20 anni, 100 al mondo e batto Novak. È pazzesco, pazzesco, prima di questa notte nessuno mi conosceva”. Nardi conosce bene Jannik Sinner, con il quale si è allenato spesso negli anni e conosce bene anche uno dei suoi allenatori, Simone Vagnozzi, marchigiano come lui: “Ammiro Jannik per quello che sta facendo - dichiara Luca Nardi, ora virtualmente n.95 del ranking - ho avuto la possibilità di esercitarmi con lui molte volte. Cerco sempre di imparare da lui, perché é un ragazzo molto simpatico, un gran lavoratore ed è molto bello quello che sta facendo per l’Italia, perché ora anche il tennis sta diventando sempre più popolare. Spero di potermi unire a lui. Non con i suoi risultati ma, si sa, non si sa mai. In ogni caso, non toglierò più i poster di Djokovic che ho in camera a questo punto”. Nardi ha scelto Giorgio Galimberti e la sua Academy per allenarsi e non crede ancora in quanto fatto: “Prima della partita avevo parlato con il mio allenatore e avevo detto ‘Sai, non voglio perdere 6-1, 6-1…”. Ora, agli ottavi di finale, lo attende lo statunitense Tommy Paul, numero 17 del ranking ATP. Per continuare un sogno che sta diventando un miracolo.

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