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Gino Bartali: un campione indimenticato

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Dieci anni fa la scomparsa del campione toscano. Oggi a Ponte a Ema le celebrazioni

Roberto Amaglio
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Chissà se anche sulle celebrazioni a lui dedicate il "Ginettaccio" avrebbe trovato qualcosa che non andava? Forse si sarebbe lasciato scappare tra i denti quel "Non va bene niente! E' tutto da rifare!" che ne rappresentava bene il carattere austero e testardo che lo aveva caratterizzato non solo da corridore, quando con la sua forza bruta annichiliva gli avversari lungo le micidiali grandi salite italiana e francesi, ma soprattutto da uomo. Perché in fondo, a dieci anni esatti dalla sua scomparsa, il Gino Bartali che ci piace ricordare non è l'atleta (quello degli innumerevoli successi), quanto piuttosto l'essere umano: il religioso toscanaccio duro a morire che anche nel secondo conflitto mondiale non era riuscito a starsene con le mani in mano, dando una mano alle persone messe nel mirino dal regime trasportando documenti e carte intestate false dalla sua Firenze ad Assisi. E, rispettosi dello stile e del suo carattere, oggi Ponte a Ema (frazione del capoluogo toscano dove nacque il campione) si ricorderà quel Gino Bartali: una semplice messa a cui parteciperanno oltre al figlio numerose autorità e persone comuni che nel corso degli anni si sono appassionati alle sue gesta compiute lungo le strade del Giro e del Tour de France. Celebrazioni non solo oggi a Ponte a Ema e a Firenze nell'ultimo fine settimana. Anche il grande ciclismo ricorderà il campione toscano. Per il decennale della sua morte gli organizzatori del Giro d'Italia 2010, al via l'8 maggio dall'Olanda, hanno deciso di ricordarlo nella settima tappa, la Carrara-Montalcino, che si correrà interamente in Toscana, su quelle strade che hanno forgiato il buon Gino. Palmares di un campione di razza per Bartali. Oltre ai tre Giri e ai due Tour (l'ultimo dei quali conquistato nel 1948 all'età di 34 anni), il "Ginettaccio" mise in bacheca quattro Milano-Sanremo, tre Lombardia, quattro campionati italiani, due giri di Svizzera, oltre a una sfilza di classiche del calendario italiano (Giri del Piemonte, della Toscana, la Tre Valli Varesine).

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