Diversi tifosi sono rimasti spiazzati dalla dichiarazione del presidente Marotta, concessa con gentilezza pur fuori contesto dato che si stava recando ai funerali di Ernesto Pellegrini, suo predecessore alla guida dell’Inter. Ovvero: «Sapremo superare anche questo momento imprevisto e di difficoltà». Le parole «imprevisto» e «difficoltà» sono sincere e raccontano di quanto il club sia stato lineare e trasparente nel rapporto con Simone Inzaghi: non ha mai contattato nessuno prima dell’ultima riunione proprio per dimostrare all’ormai ex allenatore che la volontà era continuare con lui. È un atteggiamento da top club, di estrema correttezza, di cui certamente si pagano le conseguenze quando le cose non vanno come si spera o ci si immagina. Il messaggio di Marotta conteneva anche una parte orgogliosa, un promemoria allo status del club.
«Siamo un’Inter forte e piena di valori. Questa situazione non ci spaventa». È anche un messaggio a Cesc Fabregas, il prescelto impegnato in quei momenti in un convegno a Londra in cui è stato invitato il management del Como. Sul palco con il tecnico spagnolo c’era Suwarso, presidente del club lariano, che ha dichiarato: «Il nostro percorso è lungo, sarà per più stagioni e ruota attorno a Cesc Fabregas, che non lascerà il club». E il mister ha risposto: «Credo molto nel progetto a lungo termine del Como».
Sembravano frasi di chiusura all’Inter ma in realtà erano frasi di circostanza. Per coincidenza anche Piero Ausilio, ds dell’Inter, si recava a Londra nella giornata di ieri. In un primo momento sembrava per parlare direttamente con Fabregas, in realtà poi si è scoperto che aveva appuntamenti di mercato tra cui, pare, uno per Hojlund e Rashford, attaccanti del Manchester United su cui i nerazzurri premono. Nel frattempo alcuni giocatori hanno salutato Inzaghi via social: Dimarco, Thuram e Dumfries hanno pubblicato contenuti più corposi, Calhanoglu e Lautaro poche e stringate parole. Il capitano però ha parlato allo sbarco in Argentina: «Sono decisioni personali. Ho avuto la possibilità di parlare con lui: è una decisione che ha preso con la dirigenza». Non sono cose importanti, queste. Non è dai social che si giudicano i rapporti. Tra persone perbene ci si saluta in privato. E ci si parla in privato, motivo per cui Marotta ha chiesto al Como la possibilità di parlare direttamente con Fabregas anziché agire tramite procuratori. Tra Intere Como c’è amicizia e nessuna voglia di rovinare i rapporti. La risposta è arrivata e l’incontro si terrà oggi. Il “sì” del Como non porta automaticamente all’affare perché ora va convinto Fabregas e non è scontato.
Intanto Sucic è stato annunciato, Luis Henrique lo sarà oggi o domani. Anche loro attendono di scoprire chi li allenerà. Non sarà De Zerbi che è via via sfilato sullo sfondo perché il presidente Marotta preferisce Fabregas. Se oggi fallisce l’opera di convincimento, si andrà sull’alternativa che è diventata Vieira, che si libererebbe pagando al Genoa una clausola da 500mila euro. In quel caso non ci sarebbe trattativa e il profilo del francese convince a prescindere dato che è un ex e allena dal 2011 in generale, dal 2016 come primo allenatore in prima squadra. Chivu è un no, così come Mourinho che sarebbe stato ventilato da terzi. Comunque nel 2021 Conte lasciava l’Inter il 26 maggio e Inzaghi veniva annunciato il 3 giugno, una settimana dopo. Certo non c’era il Mondiale per Club di mezzo, ma è una scelta che ha dei tempi minimi e non si può pretendere si arrivi a una soluzione in due giorni, soprattutto se è complicata come quella di Fabregas.