Sinner "massacra" Djokovic: l'immagine commovente del serbo

venerdì 6 giugno 2025
Sinner "massacra" Djokovic: l'immagine commovente del serbo
2' di lettura

Uno stoico, commovente Nole Djokovic. In quello che potrebbe essere il suo ultimo Roland Garros il 37enne serbo fa capire al mondo perché il suo nome è da annoverare nell'Olimpo del tennis, là dove solo le leggende possono mettere piede. E che tra qualche anno potrebbe sedersi comodamente anche Jannik Sinner.

Nella seconda semifinale di Parigi l'ex numero 1 al mondo combatte alla pari contro l'azzurro, attuale dominatore del ranking Atp (nonostante 3 mesi di stop per la squalifica per doping causa patteggiamento con la Wada, e questo la dice lunga sul suo strapotere), lotta con grinta, intelligenza, cuore. I muscoli non sono più quelli del periodo d'oro e la differenza con l'altoatesino sta soprattutto lì. Splendidi entrambi per classe e forza mentale, con Jannik che però è più presente, più brillante, più resistente. 

Sinner, la sfida di Djokovic: "Dipende... I miei pensieri vanno lì"

Quarantuno anni e non sentirli. Novak Djokovic è una leggenda del tennis e in quattro set è riuscito a bat...

Il Djoker cede il primo set 6-4, nel secondo va sotto cedendo il servizio, pareggia portandosi sul 5-5 poi riecco Sinner versione Terminator: controbreak immediato e implacabile vittori per 7-5. Ed è lì che Nole rischia il tracollo psicofisico: dolorante, sofferente, quasi bloccato, chiama il fisioterapista al suo angolo per farsi massaggiare e "manipolare", cercando le residue energie per continuare.

Djokovic, il punto che distrugge Zverev: ovazione a Parigi

Uno scambio durato 41 colpi e 59 secondi, vinto poi da Novak Djokovic grazie al suo dritto vincente. Probabilmente il pu...

Stringe i denti, non vuole fare la fine dell'altro italiano Lorenzo Musetti, crollato per infortunio e costretto al ritiro nella prima semifinale contro Carlos Alcaraz, al quarto set, dopo aver vinto alla grande il primo set, perso al tiebreak il secondo e ceduto di schianto nel terzo (6-0 per lo spagnolo) e nel quarto (2-0, prima dei saluti). Qualsiasi cosa accadrà nei mesi successivi, Djokovic avrà la coscienza a posto. Il suo è stato un tramonto dorato, al di là degli acciacchi. E gli applausi scroscianti del centrale di Parigi lo confermano.