Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, presente domenica a Parigi, ancora non si capacita di come Jannik Sinner abbia perso la finale del Roland Garros, specie fallendo le tre palle match sul 5-3 nel quarto set, prima della rimonta dello spagnolo culminata al tie break del quinto: “In Davis a Malaga era successo il contrario, Jannik aveva annullato tre palle match a Djokovic. Gliel'ho scritto in un messaggino. Il tennis sa essere maledetto” ha detto in una intervista al Corriere della Sera. All’Open francese “abbiamo vinto le due finali più umane e perso quella tra extraterrestri: Sinner e Alcaraz hanno messo in campo velocità, soluzioni e un ritmo mai visti prima — ha aggiunto — E stato come trovarsi davanti a un videogioco, nella tana del lupo. Aggiorniamoci l'anno prossimo, quando Jannik potrà giocare a Parigi senza gli impicci e lo stop di questi ultimi mesi”.
Poi parla del rapporto tra il campione e Leone XIV. Ci sarà un match tra i due dopo lo scambio di battute in Vaticano? Binaghi afferma: "Eh qui ci vorrebbe un miracolo che non posso promettere. Intanto perché il campo da tennis del Vaticano è stato trasformato in un campo di padel: c’è un problema tecnico. La cosa buffa è che con Jannik, senza metterci d’accordo, abbiamo avuto la stessa idea: far saltare fuori due palline e proporre un palleggio al Papa. Saremmo finiti sulla Cnn! Jannik ci ha provato, il Papa ha risposto d’istinto. Non ha chiuso all’idea, ma insomma la vedo difficile...". Poi torna allo sport quello vero.
Jannik Sinner, bomba di Panatta: "Perché non tifano per lui"
Carlos Alcaraz ha trionfato nella finale più lunga nella storia del Roland Garros, superando Jannik Sinner in un ...Quando il tennis italiano non eccelleva “abbiamo avuto il coraggio di reimpostare un sistema diverso in tutto: nelle regole statutarie, di ingaggio tra dirigenti e atleti, di gioco — ha detto ancora Binaghi — In nome del massimo rendimento possibile. Non abbiamo dato una concessione, un permesso, una deroga che non fossero giustificate dai meriti e dai risultati da centrare. La stessa cosa l'abbiamo fatta nelle joint venture”. La Federazione “lavora indipendentemente dai risultati, che sono da intestare ai giocatori”.
Da un decennio “abbiamo impostato il decentramento e la valorizzazione dei club e dei circoli privati come parte di un sistema che vede il centro tecnico federale non stanziale, ma punto di interscambio tra pubblico e privato, con raduni periodici — ha detto ancora il presidente della Fitp — I ragazzi vivono a casa loro ma vengono per stage in cui si confrontano con i nostri tecnici. All'inizio i risultati non ci premiavano ma siano rimasti fermi nella nostra idea”.
Per Binaghi, infine, Jannik Sinner “è un leader dello sport italiano che va oltre i leader del passato: Tomba, Valentino Rossi, Pantani — ha concluso — Guida uno sport globale, conosciuto in tutto il mondo. È un italiano diverso perché non è un guascone, non è un pazzo scatenato, non lancia le coppe dal podio, è pulito. È il ragazzo della porta accanto. Jannik è un valore straordinario per il nostro Paese. Speriamo che non cambi mai. E come lui Jasmine (Paolini, ndr), Musetti, gli altri”. Si sorride anche per Sara Errani, per i due trofei conquistati durante lo Slam: quello nel doppio misto (con Vavassori) e nel doppio femminile assieme a Paolini.